“Una farfalla tutta nera riempie lo spazio bianco. (…) E’ la farfalla più rara al mondo, gli scienziati impazziscono per questo esemplare. Studiano la sua memoria, dicono che quando passa dallo stato di crisalide a quello di farfalla accenda la sua memoria. Del prima non ricorda nulla.”
“Come me.”
“Sì, ed è bellissima, come te.”
- La memoria delle farfalle, A. Piscopo
«Non v'è dunque da stupirsi se può fare riemergere alla mente ciò che prima conosceva della virtù e di tutto il resto. Poiché […] ha tutto appreso, nulla impedisce che l'anima, ricordando (“ricordo” che gli uomini chiamano apprendimento) una sola cosa, trovi da sé tutte le altre […]. Cercare ed apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza».
- Menone, Platone
Sarebbe bello ritornare ad avere sedici anni, ma con la consapevolezza dei trenta. Una vita dentro una vita.
Così è per Giulia, la protagonista del bellissimo romanzo LA MEMORIA DELLE FARFALLE di Annamaria Piscopo, che così giovane, ha già vissuto tante vite - troppe forse.
Il fatto è che la vita che viviamo è imprescindibile dalla memoria che abbiamo della stessa. Pertanto, se fatti gravi come può essere un lutto o anche altri meno gravi alternano il flusso dei nostri ricordi, allora anche la nostra identità ne è coinvolta.
A proposito, già Platone parlava nel Menone - in riferimento alla teoria della metempsicosi - della possibilità stessa di conoscere come di un ri-conoscere, con la certezza che siamo in grado di conoscere qualcosa della realtà che ci circonda solo se con il ricordo possiamo attingere ad una conoscenza pregressa della stessa. La conoscenza è in altre parole un processo di ricordo di idee innate nell'anima, che l'esperienza in questo mondo e la percezione sensibile contribuiscono a “risvegliare”.
Oltre all’accurata ricerca sulle farfalle, non è infatti marginale il fatto che l’autrice sia una biologa seppur non esperta del settore, e l’affascinante protagonista maschile - Mattia - che è appunto un allevatore di farfalle, ciò che più mi ha colpito del romanzo è proprio il tema del ricordo e il modo in cui lentamente si dipana la struttura dell’identità a partire dalla possibilità stessa di ricordare.
Ho fatto una piccola ricerca sul web sulla farfalla nera, - Catephia Alchymista, la più rara di tutte - il cui colore ha dato vita a molteplici simbologie e interpretazioni. Essa ha infatti molteplici significati a volte positivi e altre volte negativi; rappresenta il cambiamento, la transizione, la libertà e la rinascita. Le associazioni con la morte e la disgrazia possono anche simboleggiare la “morte” di qualcosa di brutto o negativo o la fine delle disgrazie.
Un aneddoto curioso, è relativo alla notizia pubblicata nel febbraio 2013 sul Sunday Mirror secondo cui la cantante Dionne Bromfield ha dichiarato che, al funerale di Amy Winehouse c’era una farfalla nera che si era posata sulla spalla di Kelly Osbourne ed è stata lì per l’intera cerimonia e poi è volata via non appena è finito tutto. Per questo, in memoria della cantante scomparsa a 27 anni, ha voluto incidere il brano Black Butterfly, che vi consiglio dia ascoltare mentre leggete.
Come sempre, sai essere chiara e emotiva ❤️
RispondiEliminaE sempre interessante vedere che visione hai dei libri che leggi, fai sempre delle analisi a cui non avrei pensato
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