Nel 1912 Jean Webster scrive PAPA' GAMBALUNGA, e pochi anni dopo il suo spin-off CARO NEMICO.
Entrambi i romanzi sono prevalentemente rivolti ad un pubblico femminile.
Con uno stile schietto e ironico, molto semplice, capace però di toccare temi profondi.
Ad esempio, mi ha colpito che in entrambi i romanzi - l’autrice così impegnata nella difesa dei diritti della donna innanzitutto a livello molto concreto e pragmatico per il diritto di voto e quindi per essere cittadina e non solo persona - , porti avanti un tema fondamentale per la parità di genere nelle relazioni di coppia.
“Ho quasi ceduto; se non fosse stato così dispotico, forse avrei completamente ceduto! Posso essere persuasa passo dopo passo, ma non sarò costretta. Ha detto che sono una bambina sciocca, incosciente, irrazionale, lunatica, idiota, testarda ( questi sono alcuni dei suoi ingiuriosi aggettivi; gli altri mi sono sfuggiti) e che non sapevo cosa fosse giusto per me.”
- Papà Gambalunga
“Siete ancora offeso perché non ho ascoltato il vostro consiglio? (…) Se foste stato meno sgradevolmente insistente, vi avrei dato ascolto con docilità, e sarei stata salvata.”
- Caro Nemico
Le citazioni che ho riportato sono piuttosto esplicite nel mostrare alcune delle esigenze fondamentali delle donne all’inizio del Novecento. A lungo dipendenti dei loro padri prima e mariti poi, anche e soprattutto a livello economico, iniziano il cammino verso l’emancipazione che comporta la necessaria messa in discussione di un rapporto in cui una delle parti si sente in diritto o dovere di esercitare controllo ( magari sotto forma di protezione) sull’altra.
Mi sono un po' dilungata su questi aspetti della questione femminile, non solo perché mi sta a cuore, ma anche perché praticamente obbligata nella lettura di questa autrice politicamente impegnata. Lo troverete - questo fil rouge - anche nelle domande al curatore E. De Luca della splendida versione italiana proposta da Caravaggio Editore.
INTERVISTA A ENRICO DE LUCA
Il topos letterario dell’infante abbandonato nell’orfanotrofio sembra essere una costante nelle opere delle autrici inglesi del primo Novecento. Lo si trova come filo conduttore in Papà Gambalunga e nel suo spin-off Caro nemico, ma anche in altre opere da te curate come la fortunata saga di Anne di Tetti Verdi. E penso anche, ancor prima, a Jane Eyre. Dal tuo punto di vista rappresenta una critica alla società del tempo anche in termini simbolici di una necessaria emancipazione femminile?
Mi viene in mente anche Oliver Twist (1837), quindi sì, rappresenta un᾽evidente denuncia delle condizioni in cui vivevano i bambini di tali istituti che, nella maggior parte dei casi, non riuscivano ad assicurar loro una dignitosa "crescita" umana e culturale, ma non legherei tale aspetto esclusivamente all᾽emancipazione femminile. Credo si tratti di un discorso ben più ampio.
Nell’introduzione specifichi come le versioni italiane abbiano apportato adattamenti e tagli per adeguare il romanzo a un pubblico di giovanissimi lettori. A che pubblico è rivolto in realtà questo romanzo? Si può pensare fosse rivolto soprattutto a un pubblico femminile?
Credo che il pubblico fosse, all᾽epoca, piuttosto vario, ma è pur vero che il pubblico d᾽elezione anche di altri romanzi dell᾽autrice è - ed è stato - quello femminile.
Puoi dirci qualcosa sullo stile dell’autrice? Quanto impatta la sua schiettezza e ironia anche sui contenuti?
Lo stile è asciutto, soprattutto in Gambalunga. Scevro di orpelli, con poche allusioni e citazioni letterarie. Semplice e diretto. I contenuti sono accennati, infatti, e mai sviluppati. Non a caso la lettura risulta scorrevole, ma non priva di interessanti spunti.
Che bella intervista
RispondiEliminaComplementi come sempre per l'intervista 👍 grande
RispondiEliminaBellissime le riflessioni sul contesto storico e sociale.
RispondiEliminaMolto interessanti le tue riflessioni e anche l’intervista
RispondiEliminaIl tema dell'emancipazione delle donne mi vede sempre molto interessata. Bella intervista
RispondiEliminaHo sentito parlare molto di: PAPA' GAMBALUNGA, e sono curiosa di leggerlo.
RispondiEliminaEnrico De Luca lo seguo su instagram e tratta sempre argomenti interessanti (come questa intervista).