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NELLA BALENA: INTERVISTA A ALESSANDRO BARBAGLIA


Nel tuo libro, quasi come un fil rouge, ci parli dell’amore o anzi delle nostre storie d’amore come ciò che ci definisce. Ma l’amore, come ne parli tu, è qualcosa di molto vasto oserei dire quasi panteistico, che include quindi l’amore tra esseri umani sì, ma anche quello tra questi e gli animali, gli elementi naturali e persino le idee.

Puoi dirci qualcosa di più riguardo alla tua concezione dell’amore?


Scrivere d'amore significa non averlo capito: se no non si avrebbe tempo per scrivere, si sarebbe sempre innamorati. Lo dice bene, come potrebbe dirlo male, d'altra parte, Emily Dickinson: "che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore". Io credo di amare dello stesso sentimento un tramonto e mio figlio. Ed è chiaro che siano due declinazioni d'amore differenti, ma la radice è la medesima. Se ami, ami. E che l'oggetto del tuo amore (oggetto d'amore è bruttissimo, chiamiamolo soggetto d'amore. Un po' perché all'amore si è soggetti - sempre - un po' perché il soggetto è colui che compie l'azione e amare è agire) sia una balena, un dio, un tramonto, un uomo o una donna, davvero ho l'impressione che non faccia differenza. L'amore è un colore, e se l'amore è giallo non fa differenza un pulcino o il sole. Li si ama in quanto gialli. Poi, certo, è pieno di daltonici e di gente che vede solo in bianco e nero. Ma quello non è amore. E' un peccato. Nel senso che è un peccato pensarla così. Secondo me, eh.


Leggendo la storia del Circo di Barnum mi è sembrato di trovare un nesso in comune tra la mostruosità, la malattia e il miracolo, quasi che solo nella diversità emerga la vera essenza della realtà.

Quanto è importante sradicare gli stereotipi secondo te?


Ma, dunque, non so rispondere con precisione. Anche sradicare gli stereotipi è uno stereotipo, probabilmente. E forse bisogna sempre, più che sradicare, radicarsi nel terreno giusto, nella terra migliore. Ovvero nella terra della meraviglia, dello stupore, dello studio, di tutto ciò che è vita. Io amo la natura ma non posso non notare che i miracoli sono sempre cose fuori dalla natura, è necessariamente così. I miracoli sono meraviglia, ma che cos'è la meraviglia? E che differenza c'è tra la meraviglia e la mostruosità? O meglio, un mostro è qualcosa di meraviglioso o mostruoso? Ed è davvero una differenza che ci interessa? E se mostro e meraviglia fossero la stessa cosa? Ho come l'impressione che la vita vera mi interessi fino a un certo punto, o meglio: fino a un incerto punto. la vita vera m'interessa quando è incerta, quando è meraviglia e mostro. Sai che c'è di bello? Tutti noi viviamo nel nostro privato mondo fantastico, ma qualcuno non lo capisce e crede di vivere nel mondo reale. Vivere in un mondo di fantasia non significa rifiutare il reale, significa usare la fantasia come lente d'ingrandimento sulla realtà, come strumento di comprensione della realtà. Dai, siamo seri, senza fantasia non capiremmo nulla di questa sfera che ruota nel cosmo che noi chiamiamo Terra (e che è fatta quasi tutta d'acqua!)


La tua prosa è molto fluida e hai uno stile intenso, c’è qualche autore a cui guardi e che ringrazi ?


Io ringrazio tantissimo tutti quegli autori che hanno scritto immensi capolavori "facili". Tipo quei cantautori che con tre note di chitarra hanno scritto pezzi di una bellezza devastante che però chiunque di noi può suonare con il giro di Do. Ecco, adoro Calvino, Buzzati, Rodari, Ray Bradbury, Eshkol Nevo per venire ai giorni nostri. Finisco sempre a rileggere l'Iliade e mio chiedo: ma dopo un poema così, ma come si fa a scrivere altro? C'è tutto! Questi non sono autori semplici, sono autori facili. Anche Omero lo è, davvero. Ti metti lì, entri nella sua lingua e non ne esci più. Metaforicamente, s'intende. Mi piace la facilità con cui questi autori mi permettono di accedere alla meraviglia. Da lettore, certo, perché credo non sia stato facile - né semplice - per loro scrivere così. 



Considerando la condizione in cui vivono le balene oggi, il fatto che tu ne parli vuole anche essere un messaggio sostenibile di salvaguardia dell’ambiente e di questa meravigliosa specie in via di estinzione?


Dunque, la balena è un mammifero, proprio come mammiferi siamo noi. Siamo più parenti noi e le balene di quando non lo siano le balene e i pesci. Scrivere di balene significa scrivere di uomini e di donne. E di mostri - la balena è un mostro - e di meraviglie - la balena è una meraviglia. Se la balena è in via d'estinzione, è perché l'uomo lo è. Se l'uomo curasse la balena come la sorella che è, allora si prenderebbe cura anche di sé. 

Io amo moltissimo le balene e racconto di una balena arpionata per farmi una domanda: potrà mai perdonarci una balena arpionata? La risposta la conosciamo già tutti.

Commenti

  1. Stupenda la frase "la radice è la medesima" ❤

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  2. Ho trovato questa intervista davvero interessante, mi ha incuriosito molto il punto di vista dell'amore di Alessandro Barbaglia

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  3. Mi ha fatto molto riflettere, alcune cose non le avevo mai pensate e mi fungeranno da spunto

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  4. Le tue interviste sono sempre così ben curate e interessanti !

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