Qualche giorno prima di Natale ho visto al Libraccio questi carrelli carichi di libri e subito la mia anima bibliofila ha sorriso e ho scattato questa foto quasi senza pensarci.
Poi, la sera stessa l’ho riguardata e ho iniziato a pensarci, soprattutto a pensare perché mi avesse colpita.
In fondo, sono solo pile di libri dentro a dei carrelli della spesa, usati dalla libraia per comodità nell’archiviarli e metterli a posto in libreria.
Tuttavia, a ripensarci bene, quel pomeriggio a Milano, appena uscita dalla zona rossa per permettere ai milanesi di fare compere, c’erano code inimmaginabili per entrare nei negozi. Sì, davanti a tutti i negozi del centro la gente, di solito sempre di corsa, aspettava impassibile il proprio turno per entrare a comprare i regali di Natale per i propri cari.
Ovunque tranne che davanti alle librerie.
Allora, ho ripensato alla foto che ho scattato in libreria, appunto, e a quanto sarebbe bello vedere i carrelli della spesa della gente piena di libri.
Allora, ho anche pensato che involontariamente questa immagine è anche una forte critica alla società e mi ha ricordato l’opera di Banksy “Trolley Hunters” del 2006.
Nella sua opera, Banksy critica ironicamente il consumismo, riproducendo dei cacciatori tribali che accerchiano dei carrelli della spesa. La giustapposizione di immagini contrastanti, ahimè, mi ricorda tanto i carrelli della spesa carichi di libri.
E poi mi sono chiesta: come potrebbe cambiare la realtà del consumismo in termini di arricchimento personale e di curiosità un genere diverso di consumo? Se l’uomo di oggi al culmine della suo apporto all’evolversi della specie umana invece di non dover far altro che approvvigionarsi di viveri, correrebbe alla ricerca di libri per nutrire la propria mente? Cambierebbe qualcosa nella nostra società?
Per discutere su questi e altri temi analoghi vi invito a iscrivervi al mio corso di alta formazione per l'Istituto Armando Curcio, Bookblogger: come diventarlo? in partenza il 18 gennaio 2021.
La nostra società ormai è satura di tutto! Ci vorrebbe proprio un apocalisse per riuscire a cambiare il mondo, siamo accecati dal volere sempre di più di ciò che abbiamo😢
RispondiEliminaSono una ultranovantenne incuriosita. Sono sicuramente una testimone della creazione del consumismo nato come rivalsa contro la carestia morale e materiale degli anni bui
RispondiEliminaCome tale io vedevo nella lettura la sola arma di riscatto e l’apparire di oggetti superflui una resilienza di gioia di vivere appartenente al Prima.
Leggete voi che avete così tante possibilità perché per aprire una pagina si fa lo stesso movimento dell’apertura di una porta
Non saprei.. L'uomo ormai dal punto di vista intellettuale, sta avanzando come i gamberi (cioè al contrario). Bellissima riflessione la tua che ci deve far pensare in che direzione stiamo andando.
RispondiEliminaMolto interessante questo tuo flusso di coscienza e recentemente ho fatto anche io una riflessione simile. Difficile non concordare
RispondiEliminaHo visto il tuo post su instagram e subito sono corsa sul blog. Spunto di riflessione molto interessante e bellissime le tue parole. ❤
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