1. La protagonista del tuo romanzo Le anime di Leggendra. I cimeli ancestrali è una giovane ragazza di nome Alhena. Il fatto che il personaggio principale sia femminile è importante per te?
È importantissimo! Ho scelto un personaggio femminile perché credo fermamente che le donne abbiano una grandissima forza interiore. La mia Alhena rappresenta tutta la determinazione che possiede una giovane donna, è in quell’età in cui è pronta a spiccare il volo verso la propria strada che la porterà a diventare una grande donna.
2. Alhena, sin dalle prime pagine, si ribella al ruolo assegnatole dalla società del Villaggio Celato in cui vive. Un ruolo strettamente legato al genere, per cui in quanto donna è giusto per lei fare determinate cose piuttosto che altre.
Quando hai creato la tua protagonista avevi in mente dei valori specifici da trasmettere alle tue lettrici e ai tuoi lettori?
Come ho risposto poco fa, volevo che chi leggesse sapesse che comunque e sempre siamo noi stesse/i a decidere chi vogliamo diventare. Volevo mostrare loro che lungo la strada della vita si può sbagliare e cercare di rimediare pur rimanendo comunque coerenti con il proprio Io interiore. Dentro ognuno di noi si nasconde una forza invisibile che se usata nel modo giusto può distruggere moltissime barriere, come il “non si può”, “non ce la farai mai”, “rischierai per cosa”… Io non sono qui a voler insegnare la vita a nessuno, voglio solo dimostrare che il “si può”, “provaci e ce la farai”, “rischia per non avere rimpianti” esiste, e si trova proprio dentro di noi. Ovvio è che esiste il giusto e sbagliato, ma mai rinunciare ai propri sogni perché quello è peccato.
3. Rimanendo in tema del femminile, nel tuo romanzo quanto è importante il rapporto con la madre?
Alhena è orfana ed è cresciuta con il tutore, Mastro Haber, il quale è restio a parlare di sua madre. L’unica cosa che sa Alhena di lei è che ha dato la sua vita per portarla al Villaggio Celato e che le ultime sue parole la volevano lontano dalla guerra che impervia su Leggendra tra l’Impero e il Regno di Lilium. Ma Alhena sente dentro di sé di avere lo spirito combattivo che aveva avuto la madre, così continua ad avere il desiderio di diventare un soldato, e quando verrà a conoscenza della verità sulla madre, quel desiderio si tramuterà in determinazione. È perciò grazie a ciò che era stata sua madre che in Alhena esplode la forza di voler proseguire per la strada scelta.
4. Domanda #mythdetctive: Il genere fantasy è notoriamente impastato da antichi miti e
leggende che spesso utilizzano un linguaggio simbolico.
Quanto sono importanti i simboli nel tuo romanzo? Puoi farcene qualche esempio? Io
penso ad esempio al Portale…
Ma, io vedo i simboli come una conseguenza della “magia”, sono per me la rappresentazione visiva, il segno che ci fa capire dove c’è magia. Il Portale è la rappresentazione del fatto che la magia della barriera invisibile è malleabile, che si può toccare e modificare. Il potere del Portale è estraneo al potere della barriera magica, in quanto è stato creato da un Gifter dopo la comparsa della barriera stessa. La barriera invece è un altro tipo di magia, ma non posso rivelarvi cosa sia, non ancora almeno. Gli stessi simboli sul braccio di Alhena andranno a creare qualcosa che non posso ancora rivelare! Una magia, nella magia, nella magia insomma. Ah ah ah!!!
5. Quali sono gli autori che più hanno influenzato il tuo
romanzo?
I primi libri che lessi e che ricordano il genere fantasy, me li regalò mio marito poco tempo dopo che lo conobbi. Erano di Italo Calvino: “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”, bellissimi tutti e tre, ma il Cavaliere inesistente rimane il mio preferito. Amo “La Storia infinita” di Michael Ende. Ho avuto il periodo della scrittrice italiana Licia Troisi, devo dire che lei mi ha ispirata molto, se non ricordo male fu dopo che lessi i suoi libri che ripresi in mano la storia di Alhena. Di recente poi ho letto anche la saga di G.R.R. Martin, “Game of Throns”. Ho letto anche molti fumetti da ragazzina: “Sailor Moon” è stato il primo e ha un posto speciale nel mio cuore. Poi ho letto molti altri fumetti, qualcuno anche dell’artista Americano “Michael Turner”, come “Fathom” e “Soulfire”. Adoravo i suoi disegni, e infatti anche la copertina è una mia creazione. L’ho disegnato io perché nel tempo libero sono anche illustratrice.
Ciao, bellissima intervista complimenti.
RispondiEliminami sono unita ai lettori fissi, spero passerai da me a visitare il mio blogghino. Anche io ho una sezione dedicata ai libri per bambini...
Buona serata, Ale!