"Senza sapere esattamente cosa andrà a fare, inconsapevole di un talento che ha radici profonde, lascia che le mani si mettano in moto mentre s’immerge in quel regno magico. Cucinare la diverte: l’attesa non le pesa, quello è uno spazio senza tempo impregnato di odore buono."
Questo libro, Uno spazio senza tempo, è uno di quelli da leggere tutto d’un fiato, almeno per quanto mi riguarda tocca tutte quelle tematiche che fanno risuonare le mie corde. E mi ricorda un pochino la mia di adolescenza, facendomi immedesimare nella protagonista.
I forti legami famigliari, in partico
lare con i nonni paterni, un’infanzia felice forse troppo. Quasi protetta da una bolla in cui tutto va sempre bene, troppo bene. In cui c’è tantissimo amore e rispetto. E poi arriva come uno schiaffo il confronto con la realtà, quella vera, quella ad esempio di una città come Milano che, come un dito di un bambino nella bolla di sapone, fa esplodere questa parvenza di felicità.
E allora ci si ritrova ad essere adolescenti, piccole donne in cerca della propria realizzazione personale con l’abitudine e la conseguente aspettativa di trovare conferme come nell’infanzia e con la cruda realtà da affrontare che nessuno al di fuori della tua famiglia, e talvolta neppure più quella, sarà lì ad applaudirti, a sostenerti.
Certo ci sono poi le eccezioni, ma sono rare.
Questa è un po' la storia di Giada, la dolce Giada che da Cesenatico dovrà seguire i genitori e trasferirsi a Milano, appunto. Con tutto ciò che questo comporta per una ragazza alle soglie dell’adolescenza, che non ha mai dovuto confrontarsi con qualcosa di diverso da sè.
E allora diviene inevitabile l’incontro, anzi lo scontro, contro la dura realtà milanese prima e londinese poi dove vige la legge del più forte e dove non c’è pietà per l’ingenuità.
Ma la cosa che più mi è piaciuta di questa protagonista femminile alla ricerca di se stessa attraverso la sua adolescenza, attraverso il distacco dalla famiglia comunque allo sbaraglio (il nonno muore, i genitori si stanno separando), attraverso le sue storie d’amore, è proprio la sua ingenuità e il fatto che nonostante tutte le batoste questa ingenuità lei non la perde e non tradisce mai se stessa.
Il romanzo di Allegra Giulia Perboni mi è piaciuto molto, come avrete senz’altro capito dalle mie considerazioni, e mi complimento con l’autrice a cui vorrei porre alcune domande.
Intervista all’autrice Allegra Giulia Perboni
1. Puoi raccontarci qualcosa di te e di come è nata questa storia. In particolare se c’è una parte di verità e quindi autobiografica?
Nata e cresciuta a Milano, dopo la laurea in Scienze Umanistiche per la Comunicazione ho iniziato la mia avventura all’estero. Ho studiato in California e successivamente ho lavorato in Norvegia e Repubblica Ceca prima di approdare in Svizzera, dove attualmente vivo con mio marito e il mio adorato gatto Chagall.
“Uno spazio senza tempo” è una storia che ho avuto l’urgenza di mettere nero su bianco durante una lontana vacanza in Grecia. Ricordo di aver iniziato a scrivere su un piccolo quaderno, che ancora conservo, e di averlo riempito in fretta, senza nemmeno rendermene conto. Da dove sia nata resta per me ancora un mistero, perché non si tratta di un romanzo autobiografico. Sicuramente c’era tanta voglia di dare una voce alle emozioni e alle difficoltà che i giovani oggi affrontano e di trasmettere un messaggio positivo, un incoraggiamento a non smettere mai di credere ai propri sogni.
2. Nel romanzo viene trattato il difficile tema del bullismo femminile che solitamente è verbale e comunque avviene per vie traverse e non così tanto fisiche come in quello maschile, ma non per questo è meno grave.
Con il tuo libro che messaggio vorresti dare alle ragazze vittime di bullismo?
Chi subisce gravi atti di bullismo difficilmente potrà dimenticare: le ferite al corpo e all’anima richiedono anni per rimarginarsi e le vittime necessitano di terapia e assistenza per molto tempo, per potersi un giorno riappropriare della propria vita. Alcune lettrici mi hanno voluto raccontare personalmente le loro esperienze e le loro battaglie, sono onorata del fatto che abbiano voluto condividere qualcosa di tanto profondo e privato con me. Le loro testimonianze mi hanno ancora una volta confermato che agire tempestivamente è la chiave per liberarsi del bullismo prima che ci rovini la vita. Se si è vittima di bullismo bisogna lasciare da parte i sensi di colpa e la vergogna e correre a farsi aiutare dalle famiglie e dalla scuola. Ricordiamoci che chi bullizza è in primis qualcuno che ha bisogno di aiuto, non è qualcuno da temere, ma è qualcuno da fermare perché non danneggi noi e gli altri.
3. Ho molto apprezzato l’affrancarsi della protagonista da un certo tipo di relazione di coppia volta a definire la donna come moglie e madre. Si potrebbe parlare a proposito di femminismo secondo te?
La protagonista del romanzo non solo rifugge dai modelli che hai giustamente evidenziato, ma si impegna e lotta per dare concretezza ad un sogno che la porterà a muoversi in un ambiente che, nel 2020, è ancora prevalentemente maschile. Figlia di una famiglia dove le etichette di moglie e madre non hanno fatto altro che sgretolare una realtà precaria, Giada è indubbiamente portatrice di un messaggio di parità di genere, perché le possibilità e i sogni devono poter essere gli stessi per uomini e donne, nel 2020.
4. Prevedi un seguito per la storia di Giada?
Ci sono dei personaggi a cui sono molto legata che potrebbero avere ancora qualcosa da dire ma di fatto non ho ancora deciso, probabilmente lascerò scegliere ai personaggi stessi.
Hai ragione, potrebbe piacermi molto. Mi ha ricordato uno dei miei film del cuore: il capolavoro Caterina va in città. Bellissima proposta!
RispondiEliminaUn Libro che sicuramente mette in risalto la forza femminile! Ottima intervista come sempre 🤗
RispondiEliminaUn libro super interessante e anche l’intervista fa trasparire molti punti super positivi della personalità del autrice e di come ha creato questo libro 🥰
RispondiEliminaBellissima intervista! Il libro non lo avevo mai sentito ma sembra veramente interessante!
RispondiEliminaNon conoscevo questo libro! Bella come intervista
RispondiEliminaBella intervista, libro interessante ☺️
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