Nelle ricerche svolte in Italia a partire dal lavoro di Irene Biemmi sulla presenza di stereotipi di genere nei libri di testo scolastici destinati alla scuola primaria è evidente come, nonostante lo svilupparsi di una consapevolezza circa l’importanza dell’editoria scolastica nel lavoro di prevenzione delle disuguaglianze e della violenza di genere, sia ancora molto lunga la strada da percorrere.
Già dal 2000 l’Italia ha aderito al codice europeo POLITE (Pari Opportunità nei Libri di TEsto), ad oggi l’esperienza di ricerca e di intervento per la parità di genere nel sistema formativo più capillare realizzata nel nostro paese, tuttavia nei libri di testo lo spazio concesso ai due generi e il modo in cui vengono rappresentati è evidentemente sbilanciato. Mentre il genere maschile è molto più presente tanto nella parte scritta quanto nelle immagini che la accompagnano nel ruolo di protagonista, il genere femminile è spesso secondario.
Inoltre, in tali testi, il genere maschile è più avventuroso e si muove maggiormente in spazi aperti rispetto alle genere femminile.
Sebbene il tema circa le disuguaglianze di genere sia in realtà molto più vasto, ciò di cui voglio parlare oggi è che non vi sono nei libri di testo riferimenti a figure femminili importanti del passato e del presente. Quanto possa essere importante nell’educazione delle bambine la biografia delle grandi donne rappresenta uno stimolo evidente. Leggere storie su donne che hanno rivoluzionato i campi scientifici e culturali in cui si sono applicate permette infatti una forte spinta all’identificazione. E come si sa l’imitazione e l’emulazione di un modello in cui è possibile identificarsi è uno dei meccanismi primari di funzionamento dell’apprendimento.
Mentre dunque nella pubblicazione dei testi scolastici tale aspetto passi in sordina, l’editoria in generale sembra aver fatto passi da gigante in questa direzione presentando bestseller - penso ad esempio alla fortunata collana dedicata alle storie sulle Bambine Ribelli - e collezioni economiche facilmente reperibili anche in edicola sulla vita e le opere di donne che hanno fatto la storia.
Tra i libri che mi sento di segnalare per la bellezza e le serietà di contenuti vi è la serie delle biografie illustrate della casa editrice Armando Curcio, come ad esempio quella su Margarita Hack o la nostra immensa Rita Levi Montalcini.*
Tuttavia ne servono di più, certo.
Ma forse, ciò che davvero serve, non è solo la presenza di modelli alternativi di femminilità per le nostre bimbe e ragazze, ma anche per i loro coetanei maschi.
A mio avviso, già dire che una scienziata sia un modello alterativo di donna è fuorviante, così come dire che si è davanti a storie di donne “ribelli” quando una donna prende il suo giusto posto nella società. Anche se è vero che in passato la donna diversamente dall’uomo, per ottenere risultati e accedere ad esempio alla carriera accademica, ha dovuto lottare e ribellarsi ai dettami di una società patriarcale.
Una riflessione importante che mi sovviene a proposito è la seguente. Mentre almeno, come si è visto, nel campo degli albi illustrati vi è una forte intenzione a veicolare alle bambine e alle ragazze un messaggio forte di riscatto e affrancamento da secoli di storia femminile passata, i coetanei maschi sembrano lasciati del tutto in balia di modelli stereotipati di figure maschili “in carriera”.
Innanzitutto le biografie illustrate sulle grandi donne del passato possono e anzi devono essere lette anche dai bambini e dai ragazzi, non solo per una maggiore consapevolezza e conoscenza, ma anche per combattere alcune credenze legate ai ruoli di genere purtroppo ancora presenti nella nostra società.
In secondo luogo, anche ai bambini potrebbero essere proposti “modelli alternativi” di mascolinità, come ad esempio - e perché no - l’iconico cantautore David Bowie, che ha saputo seguire e realizzare i propri sogni a discapito di tutto e tutti.
Incoraggiando con il suo stile inimitabile e la sua musica tutti i suoi fan - e indirettamente tutto il mondo, perché alla fine è riuscito ad arrivare nelle case di tutti - a essere se stessi.
Per finire, tornando al tema iniziale dell’editoria scolastica, penso che oltre ad inserire nei testi scolastici figure femminili che hanno fatto la storia, forse varrebbe la pena ampliare anche la gamma di modelli maschili proposti, includendo senz’altro personaggi anticonformisti come David Bowie, ma anche come Mahatma Gandhi e Van Gogh e tanti alti, chissà mai che tra i vari vantaggi non si riesca ad avere come conseguenza anche un numero più elevato di maestri maschi all’interno del sistema di riferimento scolastico. Così, come lo si auspica, altrettante donne scienziate.
*Per tutti i titolo del catalogo Curcio vi ricordo il codice sconto BOOKITA20 del 20%.
Articolo molto interessante, mi trovi in accordo
RispondiEliminaUn articolo è una riflessione molto interessante ☺️
RispondiEliminaSono pienamente d’accordo con il tuo punto di vista 💕
Libri davvero tutti interessanti e frizzanti per molti versi! Sono d’accordo con il tuo pensiero ✨
RispondiEliminaCondivido pienamente le tue riflessioni
RispondiEliminaSono tutti libri bellissimi! Mi piacciono molto e li leggerei volentieri, inoltre le tue riflessioni sono molto valide!
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo con la tua riflessione. Tutto dipende dal l'educazione
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