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Intervista a Rocio Bonilla, illustratrice e autrice di libri per bambini





Nella libreria che prende il suo nome, o meglio che si rifà al titolo del libro che più di tutti l’ha resa famosa, La montagna di libri, ho avuto la fortuna di poter conoscere Rocio Bonilla. Una delle mie illustratrici preferite, nonché persona meravigliosa.


La libreria e’ molto accogliente e l’atmosfera davvero gioiosa, e quindi è stato facile entrare in sintonia. 


Avevo portato con me uno dei suoi libri, “Il grande libro sei super tesori”, e Rocio si è subito messa all’opera e con la matita grafite ha iniziato a dedicare il libro ai miei figli  con la sua mano magica! Ed ecco che tra i disegni compre una spada laser e la vignetta che fa dire al simpatico topolino presente sul frontespizio “Yo soy tuo padre”. Da lì come potete immaginare la mia curiosità innata ha spinto l’intervista in direzione Star Wars. E, parole testuali, Rocio ha detto ridendo  “non sono una fan, io soy una freak de Star Wars!”

Allora mi ha fatto vedere come in tutti i suoi libri compaia qua e là qualche immagine tratta dalla immortale saga stellare: dalla navicella spaziale a Grogu. Provate anche voi a divertirvi a cercarle!







Ma abbiamo parlato anche di cose serie, non che Star Wars non lo sia beninteso, però Rocio mi ha subito raccontato del suo nuovo libro “La banda degli 11”, che è una storia di bullismo. Un albo illustrato per niente facile, come mi spiega l’autrice,  non solo per il tema che tratta … infatti non è semplice parlare a dei bambini di tre anni di violenza, ma anche per l’ambientazione. A differenza di “La montagna di libri più alta del mondo” dove ogni volta che si gira pagina si cambia ambientazione, in questo nuovo albo i pesci protagonisti sono evidentemente sempre nel mare. Allora ci sono dei piccoli accorgimenti, o espedienti narrativi, come mi ha fatto notare l’artista, storie che scorrono parallele alla narrazione principale e permettono così di inserire anche cambiamenti nel paesaggio che in questo modo non diventa mai ripetitivo. Ed è così che troviamo nei fondali tra la sabbia dei rifiuti: plastiche, lavatrici, tazzine di caffè da cui spuntano alghe marine e ci fanno riflettere sull’inquinamento dei nostri mari. 


Spesso come mi ha spiegato Rocio i suoi libri partono da un immagine, o da un evento che l’ha colpita. Nel caso di  “La banda degli 11”, un fatto di cronaca di bullismo in cui erano coinvolti dei giovani e che le ha fatto pensare di poter fare qualcosa agendo sui ragazzi quando ancora sono così piccoli da non essere in grado di concepire la violenza, ma di essere già così ricettivi da prendere le parti di un pesciolino rosso, Benjamin, che pur di essere accettato dagli altri rinuncia a se stesso.


Infine abbiamo parlato di Minimoni, che è poi anche la protagonista del quadro che ha dipinto mentre noi la guardavamo ammirati, e mi ha spiegato come e’ nato “Di che colore è un bacio?” È ancora una volta mi sono trovata d’accordo… semplicemente contro ogni assolutismo e definizione rigida di qualcosa di così personale e impalpabile come può essere ciò che ci trasmette un colore o come ci fa sentire in un dato momento un’emozione.














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