Questo libro, Infinito Moonlit, è “qualcosa di poetico e velenoso insieme, come certe persone o alcune circostanze della vita.” Quando l’ho cominciato mi sono detta che e’ il genere di libro che potrei scrivere io, con altri contenuti certo, ma poetico e velenoso insieme, o almeno lo spero.
Adoro i libri quando sono così poetici, anche se devo ammettere che ad un certo punto ho fatto fatica ad andare avanti con la lettura, mi sembrava di avere a che fare con un cane che si morde la coda. E' questa la parte velenosa, diciamo.
La trama si svolge intorno ad un'unica tematica: l'amore e il disamore e di come il disamore sia in realtà una forma di egoismo. Lo posso condividere, nella vita, ma in un libro è difficile sentire celebrare solo il silenzio, la gentilezza, la pace, la calma, il bosco, la natura. Sono tutti aspetti della realtà meravigliosi, da cui noi occidentali ci siamo senz'altro allontanati, ci siamo allontanati da noi stessi, dall'essenza e l'essenziale, è vero. Ma forse avrei voluto che alla fine capitasse qualcosa.
L'analisi dei rapporti interpersonali anche essa gira tutta intorno alla protagonista, Teresa della Via Lattea, mi son chiesta... e Moussa? Interessante l'incontro tra culture: la donna bianca, l'uomo nero. Ma come è nato questo amore, come è finito? Appare così naturale lasciarsi in questo caso, mentre la fissazione della protagonista per Giovanni procede per pagine e pagine. Ci narra del disamore di come sia importante preservarsi dalle persone egoiste amando se stessi.
Idilliaco il rapporto con "la bambina", la figlia Maria, un pò magica un pò strega, un personaggio davvero stupendo, che fa commuovere per la sua purezza.
Non è un romanzo semplice, ma lo conisiglio! Mi ha chiamato e mi ha fatto riflettere.
Commenti
Posta un commento