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La pasticciera di mezzanotte di Desy Icardi

 




"«Cosa non ti è chiaro, Marianna?».
Con te ho un'intesa magnifica, ma talvolta capire i tuoi muti discorsi non è semplice.
«Ah, ci sono! Intendi il punto di vista narrativo. Sì, hai ragione, nella mia storia lo cambio spesso. Sai, Marianna, questo è probabilmente l'unico romanzo che scriverò, e non riuscivo a decidere se narrare la storia in prima o terza persona, così ho pensato di utilizzarle entrambe: la prima persona per i momenti dei quali sono stato testimone diretto, la terza per la vita di Jolanda, alla quale non ho assistito. No, Marianna, non ho inventato nulla riguardo a Jolanda, i fatti sono veri e io mi sono limitato a trascriverli e romanzarli, in veste di narratore onnisciente».
La tua espressione è perplessa.
«Onnisciente vuol dire che sa tutto: vede attraverso le porte chiuse, ascolta i pensieri, è un gran ficcanaso, insomma».
Ridi e mi fai l'occhiolino.
«Certo, mai ficcanaso come quando ho letto le lettere di mia madre e Isabella, che poi mi sono concesso la libertà di trascrivere. A proposito, la narrazione per mezzo di lettere si chiama epistolare».
Mi guardi in tralice.
«Sì, Marianna, nel mio specifico caso può chiamarsi anche non farsi i fatti propri»."

Questo dialogo fra il protagonista di La pasticciera di mezzanotte, Edmondo, e la sua domestica, Marianna, descrive il modo in cui l’autrice Desy Icardi, ha deciso di strutturare l’ultimo romanzo della sua serie di libri legata ai cinque sensi e al piacere della lettura, ed è intriso dell’ironia e della freschezza che contraddistinguono tutto il libro.

Edmondo, ormai centenario, ha il sogno di vivere altri 3 anni, per poter incidere sul marmo della sua tomba: AVV. EDMONDO MARIA FERRO - UN SECOLO DI LETTURA. Lettore avido, oserei dire compulsivo, alla tenera età di cent’anni decide di riversare sulla carta una delle tante storie che da tempo ingombrano la sua mente.

Il racconto in prima persona, narrato da Edmondo, si svolge nell’agosto del 1917, in una Torino sconvolta dai “moti del pane”. Mentre il popolo insorge contro il governo e contro la guerra, gli operai (o meglio, le operaie, giacché gli uomini erano tutti in guerra) scioperano e tirano su barricate, per una serie di imprevedibili eventi Edmondo ritrova Jolanda, una vecchia conoscenza di cui aveva perso le tracce da diversi anni.
Ritrova anche una serie di lettere che la madre aveva scambiato con la zia di Jolanda, e grazie, o a causa di questo ritrovamento, la vita di Jolanda viene sconvolta.

Della vita di Jolanda veniamo a conoscenza anche attraverso il racconto in terza persona del narratore onnisciente, che narra la vita della sua famiglia, sin da quando Jolanda è bambina.

Non avrebbe senso raccontare altro, non voglio togliervi il piacere di scoprire come si sviluppa il romanzo, ma non posso non elogiare lo stile dell’autrice, che ho trovato frizzante, divertente, incalzante, da fare venire l’acquolina in bocca. Un libro che si divora, così come i dolci della pasticciera di mezzanotte…


di Monica Nastasi
IG: @isatsan_7





Questa è una mia foto scattata con Desy Icardi, nel contesto di un evento organizzato da Fazi Editore a Boockcity Milano


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