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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Recensione de "Il grande Nord"

  IL GRANDE NORD Viaggio intorno al mondo lungo il sessantesimo parallelo , di Malachy Tallack Sin da piccola, forse per la lettura di Anna dai capelli rossi di Lucy M. Montgomery, ho subito il fascino del Grande Nord, di quei luoghi immensi ricoperti di neve quasi tutto l’anno, così diversi dalla realtà in cui sono cresciuta, cioè Milano.  Tallack parla di un viaggio compiuto a poco più di trent’anni lungo il sessantesimo parallelo - il filo rosso del libro - partendo dalle Shetland - il luogo dove viveva e il punto più a nord della Gran Bretagna - e spostandosi in senso orario verso la Groenlandia, il Canada, l’Alaska, la Siberia, San Pietroburgo e dintorni, la Scandinavia, per poi ritornare al punto di partenza arricchito da tutto ciò che aveva visto e vissuto, ma con tutte le domande cui aveva sperato di rispondere durante il viaggio, ancora prive di risposta. «Quando mi sono messo in viaggio non avrei saputo dire che cosa sperassi di trovare, volevo partire e basta. Curiosità, in

L’unità di Ninni Holmqvist

Un romanzo distopico che per certi versi mi ha ricordato Atwood, anche se in realtà l’autrice, Ninni Holmqvist sembra prendere le distanze da certi aspetti del femminismo, invece supportati dalla grande scrittrice canadese. Il  fil rouge  di questo breve libro - oltre ad avere poche pagine lo si divora -    mi è infatti sembrata essere la domanda “a cosa ha portato la  pretesa  di indipendenza da parte delle donne nella dinamica dei rapporti di genere?”   Proprio nelle prime pagine l’autrice descrive la paura - anzi il terrore - della protagonista, Dorrit, di sentirsi in trappola. All’inizio una sensazione molto concreta, che si presentava in spazi piccoli o dove c’è troppa gente, e poi la paura nei confronti di qualsiasi tipo di vincolo alla propria libertà. Questo perché la madre   aveva educato lei e le sue sorelle con il motto: “Guardatevi dal permettere a un uomo di mantenervi, economicamente, intellettualmente ed emotivamente. Non cadete in trappola!”   Il romanzo è ambientato ne

Paesaggio per amare di Helen Wolff

Con questo romanzo autobiografico inedito Helen Wolff ci dona non solo la possibilità di conoscere i primi anni di una delle più importanti coppie nel mondo dell’editoria, lei e il futuro marito Kurt Wolff, con cui fonderà a New York la Pantheon Books, ma anche un’analisi raffinata della condizione femminile nella Germania degli anni ’30 del secolo scorso.   Helen riesce a farsi valere proprio grazie all’ abilità sul lavoro, le sue doti come redattrice, traduttrice e alle sue capacità organizzative. Questo renderanno possibile la sua emancipazione dal punto di vista economico, mettendola altresì nelle condizioni di aiutare la sua famiglia d’origine, caduta in disgrazia dopo l’abbandono da parte del padre.   Anche grazie all’accurata postfazione di Marion Detjen, curatrice della presente edizione, nonché pronipote di Helen, veniamo a conoscenza di numerose informazioni sulla vita privata dell’autrice. Detjen illustra come Paesaggio per amare , la cui pubblicazione inizialmente non era n

La variabile Rachel, tra vergogna e senso di colpa per il corpo femminile

Mentre in Francia si festeggia l'introduzione dell'aborto nella Costituzione e la UE è volta ad inserire il diritto all'aborto libero e sicuro nella sua   Carta dei diritti fondamentali, in Italia si torna a parlare della legge 194 e il 17 aprile 2024 attraverso un emendamento al Pnrr viene ribadito il via libera ai movimenti "pro life" antiabortisti nelle strutture ospedaliere, ammettendo la possibilità di finanziamenti regionali. Anche se personalmente non mi è mai capitato di dover intraprendere un percorso di IVG, nonostante abbia subito almeno due aborti spontanei, ho diverse amiche a cui una situazione simile è capitata da molto vicino. In un momento di oggettiva vulnerabilità - come la scelta di abortire - questo emendamento rappresenta un ulteriore pressione psicologica dovuta al sistema sanitario italiano in cui accedere all’IVG è già di per sé complesso, tra burocrazia e personale medico obiettore. Ma non solo in Italia, anche in un altro Paese forte