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Visualizzazione dei post con l'etichetta Classici

La mia prima biblioteca: i classici della letteratura adattati ai bambini

“Si dovrebbe pensare più a fare bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio.” (A. Manzoni) Oggi, può sembrare difficile far appassionare le nostre bambine e i nostri bambini ai grandi classici della letteratura. Soprattutto quando si tratta di una storia, come quella dei Promessi Sposi , profondamente radicata nel contesto storico in cui viveva il loro autore, Alessandro Manzoni. Il rischio è di scontrarsi con una sensibilità molto diversa dalla nostra e con problematiche troppo distanti da quelle attuali e che i nostri bimbi non siano in grado di coglierne la portata.  Tuttavia, è anche vero che i classici, pur restando legati all’epoca storica da cui provengono, sono anche capaci di superarla e di giungere fino a noi con storie che hanno sempre qualcosa da cui possiamo imparare e soprattutto sanno donarci emozioni difficilmente reperibili altrove. Così la famosa storia di Renzo e Lucia, abilmente riscritta e semplificata  da Sara Marconi e grazie anche alle illustra

Ogni libro che parla di noi, intervista all'autrice Noemi Antonelli

  Meglio da soli che in tre. Ho letto questo Ogni libro che parla di noi in un un soffio anche perché chi ad un certo punto della sua vita, anche solo a livello platonico, non ha vissuto l’esperienza del dilemma amoroso? Se poi ci aggiungiamo che il trend d’union e’ la passione per i libri... ci sono tutti gli ingredienti per intrigare una bibliomane come me. Tuttavia, ho trovato un po’ troppo stereotipati i protagonisti e difficile immedesimarmi con quell’età di mezzo che non e’ nell’adolescenza ne’ l’età adulta, che a quanto pare si è ormai spostata alla soglia dei trent’anni. Non che ne abbia tanti di più, intendiamoci! Come ormai sapete cerco libri “graffianti” questo non lo è, e’ una lettura leggera, un romance colto e raffinato che saprà conquistare i più. Domande a Noemi Antonelli: Ad alcuni tratti leggendo il tuo romanzo ho come avuto l’impressione di leggere una storia dentro alla storia , una metà storia , in cui parlando del libro della protagonista. Sembrava

Il popolo bianco, contro la paura della morte

Il Popolo Bianco di Frances H. Burnett Sei disposto ad abbandonare tutte le tue certezze in favore di antiche leggende. Su alcuni aspetti, antichi miti possono dare più certezze delle scienze? Circa le certezze non ne sono così sicura, ma senz’altro i miti sanno donare speranza come nessun’altra cosa e forse la speranza e’ la migliore risposta. A volte ho come la sensazione che ci sia un’ulteriore distinzione forse ancora più profonda di quella tra scienza e mito, ed e’ quella tra religione e mito. Soprattutto se si è in cerca di una possibile risposta ad uno dei temi più difficili di sempre, la vita dopo la morte. Allora il paradiso, il cielo delle stelle fisse, la gerarchia degli angeli, oppure il caso si possono ritrovare in altre forme anche nelle scienze.  Ma qualcosa come “il popolo bianco” no. Non lo si trova se non nel mito o nelle leggende antiche. Le leggende della brughiera scozzese si dimostrano essere un ottimo antidoto contro la Paura per eccellenza , la paura della

Intervista a Francesca Archinto, fondatrice BabaLibri

Intervista sul ruolo delle immagini nelle pubblicazioni rivolte alla prima infanzia ai fini di una pedagogia inclusiva Oggi ho l'onore di presentarvi un'intervista a una persona speciale, Francesca Archinto, relativa ad alcune scelte editoriali della   nota casa editrice BabaLibri. Non deve stupire che secondo Francesca sia il linguaggio delle emozioni ad essere quello privilegiato per arrivare al cuore dei bambini e così, io spero vivamente, a quello degli adulti che se ne occupano.  Il classico di Leo Lionni è secondo me l'esempio per eccellenza della potenzialtià dell'albo illustrato (picutre book) che coniugando il linguaggio verbale e quello visuale riesce a veicolare valori importantissimi come quelli dell'importanza dell'accoglienza della diversità e dell'amicizia. 1. Quale è la percentuale di libri che sensibilizza al tema della differenza sulla totalità delle vostre pubblicazioni indirizzate alla prima infanzia (2-6 anni)? È difficile rispondere a q

Ultimo amico di Edmondo De Amicis, intervista al curatore Enrico de Luca

“Che si balocca per un’ora con un giornale  e fa il leone furioso contro una scarpa;  che fiuta le lettere come un amante,  annusa i libri come un bibliomane  e origlia agli usci come una spia…” Buongiorno bibliomani, ho trovato finalmente un appellativo neutro per salutarvi, proprio grazie a questo libro “L᾽ultimo amico” di Edmondo De Amicis. Beh, lui in realtà lo riferisce al suo cane, Dick, a cui è dedicato e indirizzato questo racconto. In fondo non è facile trovare in italiano un epiteto che non sia sessista (cfr. Alma Sabatini) e già il linguaggio è di per sé ricettacolo di stereotipi e pregiudizi. Nell᾽ Ultimo amico  la penna magistrale di De Amicis, inizia con lo scardinare uno dei pregiudizi dello stesso autore, vale a dire quello nei confronti della razza canina da lui in un primo momento considerata inferiore. È inizialmente il sentimento di pietà che permette a De Amicis di entrare in empatia con il trovatello portato a casa dal figlio minore in un momento diffic

LE DONNE DI DRACULA E IL MITO DEL SANGUE

“Non ho saputo resistere alla tentazione di prendermi un po' gioco di lui, suppongo sia un avanzo di sapore della mela originale che ancora ci portiamo in bocca, così gli ho offerto il mio diario stenografato.” Un classico senza tempo che, al di là del successo mediatico che dalla sua prima stesura nel 1897 l’ha visto protagonista di infiniti retelling prima in campo letterario e poi in campo cinematografico, resta per sempre la pietra miliare del romanzo gotico.   Una lettura che mi ha raggelato, entusiasmato,  incantato, ma anche lasciato con qualche domanda esistenziale relativa al rapporto di Bram Stoker con le donne. Domande, che devo dire questa volta sono state alimentate e in parte anche risposte dalla sapiente curatela di Franco Pezzini di questa meravigliosa edizione illustrata. Prima di addentrarmi nel tema del femminile  in “ Dracula ”, volevo fare una piccola precisazione. Uno degli aspetti su cui si concentra il curatore è proprio il fatto che i numerosi retelling

L'OMBRA DI EDITH NESBIT: INTERVISTA A ENRICO DE LUCA

Siamo ormai in autunno e come si sa, il mese di Ottobre in particolare, è il mese perfetto per parlare di fantasmi. Il giorno dei morti si avvicina, fuori l'aria è fredda, magari c'è un forte vento e le nuvole sono cariche di pioggia. In genere questi racconti avvengono in torno al calore del fuoco di un camino, in un albergo, in un maniero, in un castello. Qualcuno arrivato da fuori racconta ad un gruppo di sconosciuti una storia di fantasmi, un incontro col sovrannaturale, spesso capitata a  qualcun'altro, ma il più delle volte si sottende che prorpio colui che racconta è il vero protagonista dell'incontro. Dal Castello della Pietra vi presento il libro di Edith Nesbit  L'Ombra ed altri oscuri racconti   e vi racconto anch'io un'antica leggenda.  Dovete sapere che ancora oggi si aggirano nelle sale di questo castello e nelle vallate che lo circondano fantasmi e antiche presenze. A me è stato raccontato con vivida chiarezza del fantasma Francesca, una donn

STORIE DI DONNE MITOLOGICHE PER BAMBINE MITICHE

  “ Le Muse erano figlie del re degli dei, Zeus, e di Mnemosine, la memoria. Erano le dee protettrici delle arti e della scienza, ma anche di ogni altra attività intellettuale. Il loro più grosso potere era di ispirare il canto e la poesia." Magari per una bimba non è proprio immediato immedesimarsi in una divinità greca. Dalla bellissima Afrodite, alla temibile Artemide e ancora la vendicativa Era. Almeno secondo una certa letteratura secondaria, mi riferisco qui al Mondo Incantato di Bruno Bettelheim, le divinità restano miraggi irraggiungibili per noi esseri mortali.  Tuttavia, se dagli psicologi junghiani abbiamo appreso l’idea che le divinità in senso lato - intese come simboli e immagini attraverso cui ci parlano i miti - rappresentano archetipi esistenziali della nostra psiche, allora possiamo ridimensionarle e trovarle addirittura negli aspetti del nostro modo di essere quotidiano. Non a caso i miti sono presenti in tutte le culture, non a caso vengono riassorbiti ne