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Libri fucsia “arancioni” d’invidia: nuove prospettive sul maschile oggi

Applicando ciò che scrive  Friedrich Schulze  a proposito delle storie d’amore, che hanno tutte caratteristiche simili, alle storie tristi, sono giunta alla conclusione che se è vero che tutte le storie tristi sono simili, è anche vero che quelle delle donne sono più tristi, ma lo sono ancora di più quelle di chi non si riconosce nel binarismo di genere, di chi è fluido, nel senso che intende in maniera non rigidamente definita in base al sesso, la propria identità.  Questo perché in generale, a prescindere da come ci si voglia raccontare le cose, più ci si allontana dall’ideale dell’uomo maschio, bianco ed eterosessuale, più la vita si fa dura. Potrebbe sembrare a molti una banalità, ma non lo è e non penso soltanto alla politica di Trump. Anche quando mi capita di parlare con persone che non si sono mai approcciate al femminismo o ai gender studies , mi rendo conto che il genere non viene inteso come un costrutto sociale, ma ancora come un fenomeno biologico. In poche...