Un romanzo distopico che per certi versi mi ha ricordato Atwood, anche se in realtà l’autrice, Ninni Holmqvist sembra prendere le distanze da certi aspetti del femminismo, invece supportati dalla grande scrittrice canadese. Il fil rouge di questo breve libro - oltre ad avere poche pagine lo si divora - mi è infatti sembrata essere la domanda “a cosa ha portato la pretesa di indipendenza da parte delle donne nella dinamica dei rapporti di genere?” Proprio nelle prime pagine l’autrice descrive la paura - anzi il terrore - della protagonista, Dorrit, di sentirsi in trappola. All’inizio una sensazione molto concreta, che si presentava in spazi piccoli o dove c’è troppa gente, e poi la paura nei confronti di qualsiasi tipo di vincolo alla propria libertà. Questo perché la madre aveva educato lei e le sue sorelle con il motto: “Guardatevi dal permettere a un uomo di mantenervi, economicamente, intellettualmente ed emotivamente. Non cadete in trappola!” Il romanzo è ambientato ne
Questo blog nasce dalla mia passione per scrivere e per condividere le mie letture sia per l'infanzia sia per gli adulti nella ferma convinzione che nei libri vi sia un potenziale educativo immenso. Questa passione si innesta con un'altra passione, quella per la ricerca scientifica, che trova espressione nel mio progetto “Leggere al contrario: la potenzialità delle immagini nell’apprendimento inclusivo” in Consulenza Pedagogica per la disabilità e la marginalità sociale.