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Visualizzazione dei post con l'etichetta Scrittrice

Intervista a Rosa Teruzzi: autrice della serie di gialli "I delitti del casello", tra libri, fiori e treni

1)  Hai voglia di raccontarci qualcosa di te? Chi sei e che cosa fai nella vita? Ciao a te, Chiara, e alle tue lettrici (ai tuoi lettori). A questa domanda sogno da sempre di poter rispondere “sono una scrittrice”. In realtà per professione faccio la giornalista e scrivo per hobby, anche se è la mia vera passione. Per moltissimi anni sono stata cronista di “nera” in un giornale popolare del pomeriggio ( “La Notte” ), che “La Città” dei miei romanzi ricorda molto. Da più di vent’anni lavoro in tivù, prima a “Verissimo” e ora a “Quarto Grado”, il programma di crime di cui sono caporedattrice. Ma, appena scattano le ferie, mi chiudo nel casello ferroviario che io e mio marito abbiamo ristrutturato a Colico, sulla sponda lecchese del lago di Como, e scrivo. Il primo romanzo della serie dei “delitti del casello”, “La sposa scomparsa” è nato nel 2014, due anni prima di essere pubblicato, proprio nell’estate “più piovosa di sempre” che racconto nei miei libri. Vivo tra il lago e Milano, nell

Tove Ditlevsen, Infanzia

Tove Ditlevsen è una scrittrice e poetessa danese straordinaria. Sebbene sia ancora più ironicamente straordinario il fatto che sia stata tradotta solo oggi in italiano, grazie a Alessandro Storti per Fazi editore. Il migliore libro letto quest’anno senza dubbio, tanto che aspetto con trepidazione i prossimi due libri della sua trilogia di Copenhagen, dopo Infanzia , Gioventù , Dipendenza . Sono libri brevi, ma taglienti come lame. Una lettura con un retrogusto amaro come lascia intendere il seguito della sua opera come della sua vita, dipendenza poi suicidio. Eppure la salvezza c’è sin dall'infanzia ed e’ l’unica possibile, quella delle parole. Della poesia, la prima scritta all’età di dieci anni.  “Anche se i miei versi non piacciono a nessuno, non posso fare a meno di scriverli, perché leniscono il patimento e gli aneliti del cuore.” La salvezza è una luce impalpabile che non è quella della speranza, ma dell’interiorità dell’artista, la cui sensibilità è così profonda quanto est

Mater semper certa est, ritorno all'isola delle donne

Questa locuzione latina, la cui traduzione è "la madre è sempre certa”, mi è venuta in mente mentre chiudevo il libro, accompagnate da un sorriso sinonimo della certezza circa la responsabilità del mio ruolo da mamma. Poi ho scritto all’autrice, complimentandomi per  aver descritto in maniera così forte e profonda la maternità o meglio il maternaggio, materhood. E lei mi ha risposto così, traduco, “in realtà sono in attesa ed e’ come se il mio io futuro mi avesse raccontato questa storia.” Vi lascio le sue parole: “A volte avevo l’impressione che le storie provenissero del mio io materno futuro. “ “Sono sempre stata affascinata dalla maternità, quindi è stato naturale scriverne ... Anche se inizialmente non era quello che avevo programmato. È proprio quello che è emerso nella scrittura. " Per quanto mi riguarda la prospettiva dell’artista, in questo caso della scrittrice, come tramite di una storia archetipica, è quella che mi è più vicina, in quanto studiosa dell’

Nell'antro dell'Alchimista, racconti ipnotici per viaggiare nei sogni

Perdersi nelle parole, smarrirsi, per ritrovarsi da un’altra parte, quasi in un’altra dimensione. Passare dal gabinetto ricavato da un buco nel pavimento, un piano sotto l’altro in modo tale che gli escrementi possano sfruttare la forza di gravità e atterrare infine nel buco nero, per arrivare al gabinetto delle meraviglie, la “ Wunderkammer ” seicentesca dell’Arciduca Rodolfo. E magari incontrarci anche Alice che ci e’ arrivata attraversando lo specchio. Come sennò?! Questo almeno è ciò che accade nel racconto Alice a Praga ovvero Il gabinetto delle meraviglie in cui viene svelato il trucco carrolliano del non-sense, "ovvero del mondo del non-senso che è il contrario del senso comune; si tratta di un mondo costituito da deduzioni logiche e creato dal linguaggio; il linguaggio però si frantuma nelle sue stesse astrazioni." Questa accolta di racconti non-sense , o meglio onirici di Angela Carter, “ Nell’antro dell’Alchimista ”, nello specifico il secondo volume, i

LA FIDANZATA D’AMERICA

“Sembri Penelope” le disse un giorno Nicola. Ma la sua terra di pietra (“tutti sassi” dicevano gli anziani) non era Itaca e Bettuccio non era re ma un emigrante in cerca di pane e lavoro. La povertà di un’Italia meridionale post bellica, degli anni ’20, dove chi non ha né arte né parte e magari è orfano di padre e nipote di briganti, nonostante si dia da fare come sarto e sappia usare l’abilità delle mani è costretto ad emigrare in America. Ma questa non è la storia di Bettuccio, emigrante-brigante appunto, ma della sua fidanzata. Ada, bellissima con la sua treccia corvina di capelli morbidi e setosi, i suoi occhi verdi con lo “sguardo svagato di castagna acerba” e il suo portamento elegante che aveva attratto Bettuccio sì, ma anche altri pretendenti. Assieme certo alla gelosia della "matrigna", e delle zie e le altre donne del villaggio, molto meno belle ed eleganti e per questo maligne. Intente a renderle la vita insopportabile e a farle agognare la fuga verso un par

Book Trolley, i cacciatori di libri

Q ualche giorno prima di Natale ho visto al Libraccio questi carrelli carichi di libri e subito la mia anima bibliofila ha sorriso e ho scattato questa foto quasi senza pensarci. Poi, la sera stessa l’ho riguardata e ho iniziato a pensarci, soprattutto a pensare perché mi avesse colpita. In fondo, sono solo pile di libri dentro a dei carrelli della spesa, usati dalla libraia per comodità nell’archiviarli e metterli a posto in libreria. Tuttavia, a ripensarci bene, quel pomeriggio a Milano, appena uscita dalla zona rossa per permettere ai milanesi di fare compere, c’erano code inimmaginabili per entrare nei negozi. Sì, davanti a tutti i negozi del centro la gente, di solito sempre di corsa, aspettava impassibile il proprio turno per entrare a comprare i regali di Natale per i propri cari.  Ovunque tranne che davanti alle librerie. Allora, ho ripensato alla foto che ho scattato in libreria, appunto, e a quanto sarebbe bello vedere i carrelli della spesa della gente piena di libri.

LE IMPERFETTE

"Pensò a tutte le bugie che gli aveva raccontato, bugie innocue che erano il tappeto di quell’educazione sentimentale che metteva a tacere i bambini, quasi non esistessero.  Non si era fermata a ragionare un solo istante, davanti a quegli occhi pervasi di malinconia, aveva inseguito i propri bisogni e desideri.  Non era stata attenta. Aveva la sensazione precisa di aver fuggito costantemente i propri figli, come se la giornata fosse un appuntamento continuo, tanto poi la sera le bastava saperli nei loro letti, al sicur o e addormentati, muti, senza richieste.” Già solo quella mezz’ora in più per finire di leggere il libro di Federica De Paolis, LE IMPERFETTE, sono stata sballottata dai miei figli che più mi vedevano presa dalla suspance finale del libro più cercavano la mia attenzione con le richieste più disparate.   Figuriamoci il resto.   Uno spostamento costante del centro della mia esistenza che non tornerà mai più ad essere mia, almeno non solo mia.    Se ti stai chiedendo c

BLACK BUTTERFLY: LA MEMORIA DELLE FARFALLE

“Una farfalla tutta nera riempie lo spazio bianco. (…) E’ la farfalla più rara al mondo, gli scienziati impazziscono per questo esemplare. Studiano la sua memoria, dicono che quando passa dallo stato di crisalide a quello di farfalla accenda la sua memoria. Del prima non ricorda nulla.”  “Come me.”  “Sì, ed è bellissima, come te.” - La memoria delle farfalle , A. Piscopo «Non v'è dunque da stupirsi se può fare riemergere alla mente ciò che prima conosceva della virtù e  di tutto il r esto. Poiché […] ha tutto appreso, nulla impedisce che l'anima, ricordando (“ricordo” che gli uomini chiamano apprendimento) una sola cosa, trovi da sé tutte le altre […]. Cercare ed apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza». - Menone , Platone Sarebbe bello ritornare ad avere sedici anni, ma con la consapevolezza dei trenta. Una vita dentro una vita.  Così è per Giulia, la protagonista del bellissimo romanzo LA MEMORIA DELLE FARFALLE di Annamaria Piscopo, che così giovane, ha g

DA QUALCHE PARTE STARO' FERMO AD ASPETTARE TE

Se non mi trovi subito non  scoraggiarti, Se non mi trovi in un posto cerca  in un altro, Da qualche parte starò fermo ad aspettare te. -  ll canto di me stesso , W. Whitman Avete presente quando una canzone vi entra in testa e non riuscite più a liberarvene? In tedesco si dice “ Ohrwurm ”, letteralmente: verme nell’orecchio. Non ho trovato in italiano un termine altrettanto calzante. Succede con la musica come con le persone. In quest’ultimo caso non è coinvolto solo l’udito. Ma tutto il corpo, e il pensiero involontariamente non fa che ritornare lì. Per quanto cerchi di scacciarlo via dalla testa, quasi fosse il ronzio di una mosca, il pensiero di quella persona continua a t ornare da te. Soprattutto quando anche questa stessa persona non fa altro che pensare a te. Cercando a sua volta di non farlo. Questo è quello che successe ai protagonisti del romanzo di Lorenza Stroppa, Giulia e Diego, dopo il loro incontro, per nulla casuale alla libreria Acqua Alta di Venezia.  Entra