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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminilità

Affamata, di cosa? Melissa Broder e l'arbitrio cosmico

Un romanzo che ho divorato, perché lo stile è fresco, ironico e spiritoso. Inoltre ha tantissime stratificazioni e per rimanere in tema sembra una fetta di pane prima imburrata e poi ricoperta da spessi strati di marmellata o nutella, magari quella dietetica. Ma il pane, che è il nucleo centrale, e’ la relazione genitoriale madre-figlia. Una voragine, un grande vuoto, su cui si ergono una serie di disturbi a partire da quello alimentare. “Quello che desideravo, da sempre e più di ogni altra cosa, era essere accolta in un abbraccio totale, l'abbraccio di una madre infinita, assoluta e divina. Volevo smarginarmi e fondermi con un'altra donna, tornare nel sacco amniotico e sciogliermi. Volevo un amore senza fondo, incondizionato, privo di ripercussioni.” Come scrive nella sua nota la brillante traduttrice Chiara Manfrinato il libro e’ innanzitutto divertente e multisensoriale e tratta le tematiche del cibo, sesso e ebraismo e “mommy issues”. Su questo sono d’accordo anche se secon

Intervista a Olga Campofreda, autrice di Ragazze Perbene (NNeditore 2023)

E’ stato davvero incredibile conoscere e incontrare Olga per farle questa breve intervista prima della presentazione del suo libro Ragazze Perbene al Caffè libreria Colibrì a Milano. Una simpatia a prima vista, tanto che ci siamo fermate in libreria davanti agli stessi libri e abbiamo continuato a conversare come se ci conoscessimo da sempre. Ma questa è l’intesa tra lettrici…   Di seguito vi riporto la nostra chiacchierata, cercando di restare il più possibile fedele alle parole di Olga.  1. Nessuna e’ mai Rossella; e se lo è o non si sente tale oppure non sapremmo mai il suo punto di vista perché sicuramente non scrive. Se si scrive si è Clara… Nel senso che se per natura si è buona, bionda coi boccoli e gli occhi azzurri, e ciascuna ragazza della scuola e dell’intera città vorrebbe essere te, allora si è troppo impegnati a vivere per scrivere. Oppure no?   Mentre leggevo il libro all’inizio ho pensato che la prospettiva di Rossella non l’avremmo mai potuta conoscere perché le

Taji, una donna ribelle di Inaam Kachachi

Chiuso il libro, un gran rimpianto per saperne così poco di storia contemporanea del Vicino Oriente. Avrei voluto saperne di più effettivamente di paesi chiamati in causa quasi come fossero personaggi a fianco dei protagonisti umani del libro di Inaam Kachachi. Un libro scritto da dentro quelle realtà storiche che giustifica l’assenza totale di mediazione per il lettore europeo. In fondo si può dare per scontato il dovere di conoscere, perché i motori di ricerca li abbiamo. Ma si dovrebbe continuare a cercare, nomi di periodi politici, di personaggi storici, capire se invece altri sono filtrati dalla prospettiva del romanzo o meno. Questo però fa perdere il filo. Esiste una persona vera dietro il nome del crudele Professore, rampollo della casa reale, che imperversa nella vita dei sudditi e distrugge il futuro da violinista dall’orecchio assoluto di Widyan, assordandola con un orrendo contrappasso?  È a questa profuga irachena sorda e svantaggiata stabilitasi a Parigi che è affidato lo

Il corpo della femmina, recensione di un "percorso cristologico" verso l'annichilimento

Devo ammettere che mi sono approcciata al libro  Il corpo della femmina   di Veronica Pacini con buone aspettative che all’inizio sono state corrisposte. Una scrittura visiva coinvolgente fatta di immagini, più che di parole. Anche la trama inizialmente mi ha colpito, per niente lineare, quasi quadri che spennellano momenti salienti di vita intorno al tema centrale del corpo. Erica, la protagonista, e’ alla prese con l’accettazione del proprio corpo a partire dalla prima infanzia, passando all’adolescenza fino alla soglia dell’età adulta. Un misto di effettiva critica sociale relativa all’attribuzione dell’identità personale a partire dal genere,  scandita da determinate tappe di sviluppo: un primo accenno di seno, le mestruazioni, le prime palpatine sul sedere da parte dei compagni di classe delle medie, accettate per sentirsi parte di qualcosa,  per sentirsi viste. Quindi la pubertà. Il digiuno di giorni per cercare di esistere a prescindere dalla carne, una certo misticismo cristolo

London Blood, recensione e intervista all'autrice

Quando l’autrice mi ha contattato per chiedermi di leggere il suo libro,  London Blood , mi ha detto che si trattava di un thriller, il cui tema principale era quello della genitorialità. Ovviamente mi ha subito incuriosito. Adesso devo dire che tra tutti i temi che tratta, c’è sì quello del rapporto genitori-figli soprattutto in adolescenza, ma anche il tema che ultimamente mi affascina di più, vale a dire quello del lato oscuro del femminile.   La protagonista, Gillian, non è semplicemente una ragazza in conflitto con il proprio padre, ma è anche Litio. Nel senso che dentro Gillian-Litio c’è questa presenza oscura, una sorta di voce  della coscienza, acquattata e nascosta dentro di lei e sempre pronta a prendere il controllo.  “Perché Litio?” “Litio esprime i pensieri di Gillian senza il filtro delle convenzioni sociali e senza preoccuparsi delle conseguenze, dato che è confinata nella testa di Gillian. Altre volte, Litio esprime le paure, il senso di inferiorità e inadeguatezza

La figlia della lupa, intervista all'autrice Barbara Aversa

Un thriller familiare al femminile che unisce due epoche storiche, che abbracciano quasi un secolo di storia della nostra Italia. Dal 1949 di Giuditta e Liliana al 2018 di Eva, Luen, e Maggie. L’Italia dell’entroterra laziale, dei paesini di campagna arroccati sulle colline, e poi della Roma dei giorni nostri. L’omertà dei paesini, la povertà, che scandisce il tempo lento delle persone che li abitano dove solo l’autenticità delle relazioni umane può offrire una via d’uscita dalla disperazione che aleggia sulla miseria della quotidianità. Una quotidianità in cui prevale quell’atmosfera maligna del vicinato invidioso di tutto ciò che il singolo riesce a raggiungere grazie a predisposizioni o qualità personali e allora questa autenticità tarda ad arrivare. Può essere l’autenticità dell’amore, di un primo vero amore tra uomo e donna se solo non ci fossero troppi interessi che gravitano intorno ad un matrimonio, almeno in passato, o meglio l’autenticità dell’amicizia tra donne, l’unica capa

La serie di Teresa Battaglia, una commissaria contro gli stereotipi

Mentre ce ne stiamo a rimirare i fiori, c’è qualcuno che sta attraversando l’inferno. Fiori sopra l’inferno   è il titolo del primo dei quattro libri della serie di Teresa Battaglia scritta dall’autrice friulana Ilaria Tuti e cela l’haiku del poeta giapponese Kobayashi Issa. Non scordare: noi camminiamo sopra l’inferno,  guardando i fiori. E questo qualcuno, che ha attraversato l’inferno, e’ l’assassino. O l’assassina. Sempre seriale. La capacità empatica di sentire il dolore nel male, mi ha fatto apprezzare il commissario Battaglia, anzi la commissaria, che è una donna e una madre anche senza avere figli biologici, per la sua innata compassione nei confronti della vita quando inerme.  Questa capacità che è poi la chiave della sensibilità, mette in crisi i confini classici del bene e del male, mostrando come a volte chi è carnefice è in primo luogo vittima. Vittima di violenza assistita o vissuta sin dall’infanzia. Questo non vuol dire che la violenza è giustificata, anzi, s

Ogni libro che parla di noi, intervista all'autrice Noemi Antonelli

  Meglio da soli che in tre. Ho letto questo Ogni libro che parla di noi in un un soffio anche perché chi ad un certo punto della sua vita, anche solo a livello platonico, non ha vissuto l’esperienza del dilemma amoroso? Se poi ci aggiungiamo che il trend d’union e’ la passione per i libri... ci sono tutti gli ingredienti per intrigare una bibliomane come me. Tuttavia, ho trovato un po’ troppo stereotipati i protagonisti e difficile immedesimarmi con quell’età di mezzo che non e’ nell’adolescenza ne’ l’età adulta, che a quanto pare si è ormai spostata alla soglia dei trent’anni. Non che ne abbia tanti di più, intendiamoci! Come ormai sapete cerco libri “graffianti” questo non lo è, e’ una lettura leggera, un romance colto e raffinato che saprà conquistare i più. Domande a Noemi Antonelli: Ad alcuni tratti leggendo il tuo romanzo ho come avuto l’impressione di leggere una storia dentro alla storia , una metà storia , in cui parlando del libro della protagonista. Sembrava