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Parliamo di stile e moda vintage con un tocco rock: Intervista a Francesa Pinardi, fondatrice di Rock Rose

Oggi voglio presentarvi Francesca, fondatrice di  Rock Rose , un marchio di abbigliamento femminile alternativo basato sul design e l’inclusività. Questo brand mi ha subito conquistata e non c’è da stupirsi perché Francesca oltre ad aver lavorato a lungo nella moda, amare il vintage ed essere una graphic designer è pure un’illustratrice… infatti la mia prima domanda da amante dei libri e in particolare degli illustrati è stata proprio se ne ha illustrato uno, ma procediamo con ordine. 1  . Francesca, potresti raccontarci qualcosa di te e presentarci il tuo progetto RockRose  ? Mi sono sempre occupata di design e il mio più grande sogno era quello di progettare e disegnare io stessa i miei abiti. Cosa che ho fatto, con la creazione del brand Rock’N’Roll Emporium, durante tutto il tempo del lockdown e anche oltre; è stato molto impegnativo, ma i primi capi a mio marchio sono stati prodotti e con grande soddisfazione hanno avuto molto successo.  Nel corso dell’attività ho preso la decisio

Una nicchia nell'armadio che da ripostiglio diventa un quadro

Ci siamo trasferiti nella casa nuova, ormai quasi tre anni fa, in effetti era appena nata Bianca, la mia terza bimba, che sta appunto per compiere gli anni. Quando siamo entrati abbiamo deciso di tenere alcuni dei mobili già presenti nella casa nuova, anche se non rispecchiano del tutto i nostri gusti. Un po' per comodità, ma soprattutto per risparmiare, anche perché si tratta di mobili su misura. Nello specifico nella camera da letto, che è piuttosto ampia, c’è un grandissimo armadio ad angolo che ricopre tutta la parete, arrivando fin al soffitto per un totale di tre metri per tre di mobile. E’ laccato bianco, ma il vero motivo per cui si capisce che non è un nostro acquisto è il fatto che ha nel centro una nicchia per la televisione.  In realtà nella nostra famiglia, seppur numerosa, abbiamo una sola televisione, in soggiorno e non contempliamo la possibilità di guardarla durante i pasti o ognuno in camera sua.  Questo per dire che a lungo la nicchia nell’armadio è diventata

La biblioteca dei giusti consigli e le scie di libri

Librerie, biblioteche, caffè letterari, mercatini di libri antichi e vintage, sono per me luoghi incantati. Quando viaggio non posso fare a meno di visitarli e passarci del tempo. Luoghi che mi catturano e mi trasportano fuori dal tempo come stare tra le pagine di un libro o nell’abbraccio della persona che amo, per parafrasare Walt Whitman. E poi i libri che salvano, che bramo, come dice Kafka, “non esattamente di possederli o di leggerli, quanto di vederli, di sincerarmi della loro esistenza nella vetrina di un librario.” Allora mi ritrovo a Parigi, davanti alla libreria Shakespeare&Co, che è anche il titolo di un libro in cui Sylvia Beach, la proprietaria, narra la sua storia e di come sia stata la prima a voler pubblicare James Joyce e la sua Odissea. E sono dentro alla libreria, con in testa il mattoncino di Joyce che mi aspetta sul comodino, e qualcuno suona divinamente il pianoforte mentre mia figlia accarezza il gatto lettore e poi mi guardo intorno e c’è l’ultima copia in