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Lasciami entrare, recensione al thriller nordico di Lindqvist

Nessun pericolo di anticipare l’inaspettato della trama. Copertina e quarta di copertina annunciano bene l’argomento: horror vampiresco. Questo anche se la serie dei tascabili Marsilio si intitola “giallosvezia”.  A chi non piacesse il genere tuttavia, la sorpresa c’è perché la dinamica fra i due protagonisti nasconde piani di lettura inattesi, che possono affiorare anche tempo dopo la lettura…È a questi che è interessante volgersi per una riflessione sui vampiri attorno a noi, quelli bulli, quelli con una violenza dentro che può risucchiare tutto all’intorno, levare dignità e energie soprattutto quando rivolta ai più deboli, quelli che non sanno proprio come difendersi perché di per sé portatori di deficienze fisiche da cui devono difendersi. Queste sono le forme di vampirismo che subisce il protagonista non-vampiro. E il vampiro? A sua volta vampirizzato dal suo stesso essere vampiro deve difendersi da se stesso. C’è da domandarsi come John Ajvide Lindqvist abbia potuto immedesim

MIDNIGHT SUN: IL MITO DI PERSEFONE

“Solo per un secondo vidi Persefone, con la melagrana in mano, mentre si condannava agli Inferi. Ero io la sua condanna? Ade in persona, che bramava la primavera, la rubava e la condannava a una notte infinita.” Vi ricordate il mito di Ade e Persefone? Una storia d’amore impossibile raccontata nel mito, raccolta da Ovidio, attraverso gli occhi della madre della fanciulla-primavera, ovvero Demetra. La madre disperata quando non trova più la figlia, lasciata con le amiche nei campi a raccogliere fiori, i papaveri in particolare, sfida umani e dei con l’obiettivo di ritrovarla. La sua arma sono: la fertilità’, il grano, il nutrimento che proviene dalla terra - la vita in altre parole -,  e sua figlia, Persefone, ne è l’esplosione massima: la Primavera. Senza sua figlia, lei può decidere di privare gli uomini del nutrimento della terra. Questo è il suo ricatto. Ma cosa è successo veramente ? Dove è finita Persefone? Il mito narra che Ade si sia innamorato di lei e l’abbia rapita

LE DONNE DI DRACULA E IL MITO DEL SANGUE

“Non ho saputo resistere alla tentazione di prendermi un po' gioco di lui, suppongo sia un avanzo di sapore della mela originale che ancora ci portiamo in bocca, così gli ho offerto il mio diario stenografato.” Un classico senza tempo che, al di là del successo mediatico che dalla sua prima stesura nel 1897 l’ha visto protagonista di infiniti retelling prima in campo letterario e poi in campo cinematografico, resta per sempre la pietra miliare del romanzo gotico.   Una lettura che mi ha raggelato, entusiasmato,  incantato, ma anche lasciato con qualche domanda esistenziale relativa al rapporto di Bram Stoker con le donne. Domande, che devo dire questa volta sono state alimentate e in parte anche risposte dalla sapiente curatela di Franco Pezzini di questa meravigliosa edizione illustrata. Prima di addentrarmi nel tema del femminile  in “ Dracula ”, volevo fare una piccola precisazione. Uno degli aspetti su cui si concentra il curatore è proprio il fatto che i numerosi retelling