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NELLA BALENA: INTERVISTA A ALESSANDRO BARBAGLIA

Nel tuo libro, quasi come un fil rouge , ci parli dell’amore o anzi delle nostre storie d’amore come ciò che ci definisce. Ma l’amore, come ne parli tu, è qualcosa di molto vasto oserei dire quasi panteistico, che include quindi l’amore tra esseri umani sì, ma anche quello tra questi e gli animali, gli elementi naturali e persino le idee. Puoi dirci qualcosa di più riguardo alla tua concezione dell’amore? Scrivere d'amore significa non averlo capito: se no non si avrebbe tempo per scrivere, si sarebbe sempre innamorati. Lo dice bene, come potrebbe dirlo male, d'altra parte, Emily Dickinson: "che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore". Io credo di amare dello stesso sentimento un tramonto e mio figlio. Ed è chiaro che siano due declinazioni d'amore differenti, ma la radice è la medesima. Se ami, ami. E che l'oggetto del tuo amore (oggetto d'amore è bruttissimo, chiamiamolo soggetto d'amore. Un po' perché all'amore si

INTERVISTA A ENRICO DE LUCA SU "PAPA' GAMBALUNGA" E "CARO NEMICO" DI JEAN WEBSTER

Nel 1912 Jean Webster scrive PAPA' GAMBALUNGA,  e pochi anni dopo il suo spin-off CARO NEMICO . Entrambi i romanzi sono prevalentemente rivolti ad un pubblico femminile. Con uno stile schietto e ironico, molto semplice, capace però di toccare temi profondi. Ad esempio, mi ha colpito che in entrambi i romanzi - l’autrice così impegnata nella difesa dei diritti della donna innanzitutto a livello molto concreto e pragmatico per il diritto di voto e quindi per essere cittadina e non solo persona - , porti avanti un tema fondamentale per la parità di genere nelle relazioni di coppia. “Ho quasi ceduto; se non fosse stato così dispotico, forse avrei completamente ceduto! Posso essere persuasa passo dopo passo, ma non sarò costretta. Ha detto che sono una bambina sciocca, incosciente, irrazionale, lunatica, idiota, testarda ( questi sono alcuni dei suoi ingiuriosi aggettivi; gli altri mi sono sfuggiti) e che non sapevo cosa fosse giusto per me.” - Papà Gambalunga “Siete ancora offeso perc

ONDINE

“Allora sappi che sono uno spirito delle acque, uno di quei personaggi che popolano i racconti fantastici che tanto spaventano i bambini. Sono nata senza coscienza e senza rimorsi. Da sempre, dacché io ricordi, desidero avere un’anima. Ora, un’antica leggenda dice che se una creatura delle acque riesce a far innamorare un uomo, in cambio riceve un’anima umana.” Questa volta non si tratta di mitologia greca, sebbene essa pulluli di ninfe acquatiche innamorate di esseri umani e a loro volta amate tanto da uomini e da donne quanto da dei, eroi o semidei.  ONDINE, la protagonista di questo magico albo illustrato da Benjamin Lacombe è una divinità dell’acqua, che richiama una leggenda appartenente al mondo nordico: quello dei cavalieri, dei mari in tempesta e dei castelli arroccati. Quello che hanno in comune le diverse rappresentazioni delle creature acquatiche appartenenti al paganesimo rispetto alla concezione del trascendente presente nella religione monoteista cristiana è il signi

MY MISSION: DESTROY GILEAD THROUGH KINDNESS AND SISTERHOOD

  IL RACCONTO DELL’ANCELLA “Guardo in basso, sul marciapiede, attratta dai piedi delle donne. Una indossa sandali aperti in punta, ha le unghie dipinte di rosso. Ricordo l’odore dello smalto, che si arricciava quando ci si dava la seconda mano troppo presto, la pressione del collant liscio aderente sulla pelle, la sensazione delle dita dei piedi spinte verso l’apertura dei sandali da tutto il peso del corpo. La donna con le unghie smaltate si appoggia prima su un piede poi sull’altro. Vorrei mettere quei sandali, me li sento addosso. L’odore dello smalto delle unghie mi ha dato una nuova sensazione di avidità.” (cit. con 1 modifica) Durante tutta la lettura del libro mi son sentita come se stessi giocando al gioco “maschi contro femmine” con i miei compagnetti delle elementari. In pratica ci si divideva in due squadre una di soli bambini e una di sole bambine e ci si rincorreva per il cortile della scuola durante la ricreazione. Da piccola ero un maschiaccio, pensavo che un masch

INTERVISTA: JESSICA RIGOLI E LA SUA OPERA FANTASY PER RAGAZZI

“Da quell’altezza le stelle erano enormi e luminose e la volta celeste sembrava un’immensa trapunta di velluto foderata da milioni di diamanti. A un tratto un altro bagliore, che però provebiva dal basso, distolse l’attenzione della ragazza: erano le Rune che brillavano sotto i suoi vestiti.” - La regina delle Ombre Sono felice di presentarvi Jessica Rigoli, per la rubrica dedicata alle interviste agli autori, che in questo caso è un’autrice. Ha scritto la dilogia fantasy LO SPIRITO DELLE IDEE. VIAGGIO NEL MONDO INVERSO e LA REGINA DELLE OMBRE , di cui potete vedere le cover in foto. Potete farle tutte le domande che volete sulla sua dilogia fantasy pensata per i ragazzi e le ragazze dai 9 agli 11 anni, ma in realtà super avvincente anche per gli adulti! Di seguito potete leggere le mie domande e le risposte di Jessica. 1. Come è nata l’idea della protagonista, Melissa? Il fatto che sia una protagonista femminile ha un significato specifico per te? Pensi sia importante fornire i nostr

LE IMPERFETTE

"Pensò a tutte le bugie che gli aveva raccontato, bugie innocue che erano il tappeto di quell’educazione sentimentale che metteva a tacere i bambini, quasi non esistessero.  Non si era fermata a ragionare un solo istante, davanti a quegli occhi pervasi di malinconia, aveva inseguito i propri bisogni e desideri.  Non era stata attenta. Aveva la sensazione precisa di aver fuggito costantemente i propri figli, come se la giornata fosse un appuntamento continuo, tanto poi la sera le bastava saperli nei loro letti, al sicur o e addormentati, muti, senza richieste.” Già solo quella mezz’ora in più per finire di leggere il libro di Federica De Paolis, LE IMPERFETTE, sono stata sballottata dai miei figli che più mi vedevano presa dalla suspance finale del libro più cercavano la mia attenzione con le richieste più disparate.   Figuriamoci il resto.   Uno spostamento costante del centro della mia esistenza che non tornerà mai più ad essere mia, almeno non solo mia.    Se ti stai chiedendo c

CLUB DES HASHISHINS: IL CONTE DI MONTECRISTO

Ah è l’effetto dell’hashish! Ebbene aprite le ali e libratevi nelle regioni ultraterrene; non abbiate alcun timore, vegliamo su di voi; e se le vostre ali dovessero sciogliersi al sole come quelle di Icaro siamo qui per accogliervi.”  - A. Dumas, Il conte di Montecristo «Non ricordare il giorno trascorso e non perderti in lacrime sul domani che viene: su passato e futuro non far fondamento vivi dell'oggi e non perdere al vento la vita.»  - ʿUmar Khayyām, Rubʿayyāt Il Conte di Montecristo , è un libro da leggere a botte di 300 pagine, ad averci il tempo. Ovviamente non ce l’ho e ci ho messo tanto a leggerlo, ma ne vale la pena!  Mi ha stupito che in molti - già dal titolo o perché imposto dalla scuola - pensano sia un libro sorpassato…tutt’altro, vi garantisco che è terribilmente attuale. Anche io devo ammettere di averlo letto solo ultimamente, in età adulta. Una delle cose che più mi ha colpito  è la rilevante presenza nell'opera dell’hashish, no