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La figlia della lupa, intervista all'autrice Barbara Aversa

Un thriller familiare al femminile che unisce due epoche storiche, che abbracciano quasi un secolo di storia della nostra Italia. Dal 1949 di Giuditta e Liliana al 2018 di Eva, Luen, e Maggie. L’Italia dell’entroterra laziale, dei paesini di campagna arroccati sulle colline, e poi della Roma dei giorni nostri. L’omertà dei paesini, la povertà, che scandisce il tempo lento delle persone che li abitano dove solo l’autenticità delle relazioni umane può offrire una via d’uscita dalla disperazione che aleggia sulla miseria della quotidianità. Una quotidianità in cui prevale quell’atmosfera maligna del vicinato invidioso di tutto ciò che il singolo riesce a raggiungere grazie a predisposizioni o qualità personali e allora questa autenticità tarda ad arrivare. Può essere l’autenticità dell’amore, di un primo vero amore tra uomo e donna se solo non ci fossero troppi interessi che gravitano intorno ad un matrimonio, almeno in passato, o meglio l’autenticità dell’amicizia tra donne, l’unica capa

Le lettere di Esther di Cècile Pivot

Un epistolario scritto a mano con carta e penna nell’era della digitalizzazione quanto meno incuriosisce, così come attrae la scelta dei caratteri di stampa del libro che sembrano recuperati da qualche vecchia Olivetti. Ciò che appare non è una raccolta di lettere trovata in qualche cassetto di un mobile del passato, ma da un Laboratorio di Scrittura ideato e proposto da Esther, una matura signora libraia di Lille, per offrire la sua collaborazione al miglioramento del proprio stile di scrittura a chiunque volesse avvalersene.  L’idea del Laboratorio è nata nella mente di Esther per la sua personale esperienza  durata anni di corrispondenza col proprio padre, e non per motivi di lontananza, ma per bisogno di confrontarsi, raccontarsi, corrispondere. Per Ester nulla può essere più efficace dei segni grafici impressi sulla carta da una penna che vi trasmette pressioni, pulsazioni che partono dalla mente e arrivano al cuore attraverso la mano. Saranno cinque i corrispondenti che accetta

L'incredibile diario segreto di Mozart, intervista a Maria Gianola

Wolfgang Amadeus Mozart è nato nel 1756 in Austria, a Salisburgo. Considerato il   bambino prodigio per eccellenza, già all’età di quattro anni suonava il pianoforte e componeva dei minuetti. Insieme alla sorella Maria Anna, detta Nannerl, si esibì ancora molto giovane alla presenza dell’Imperatrice  Maria Teresa  d’Austria . Sotto la guida del padre prese a viaggiare per l'Europa con lo scopo di far conoscere la sua musica.  Ma come ha vissuto il bambino Mozart il suo essere genio? L’artista e autrice Maria Gianola ha immaginato un diario segreto  in cui, oltre  a riportare i momenti salienti della vita di Mozart come in una vera e propria biografia illustrata, sembra voler dar  sfogo ai suoi sentimenti in relazione alla notorietà e non solo.  Ce ne parla in questa intervista che ho avuto il piacere di farle. 1. Potresti presentati e raccontarci qualcosa di te come artista? Disegno e scrivo storie da più di 25 anni, con ogni tecnica e linguaggio. Da sempre dedico il lavoro ai

Tutte le storie tristi sono false, anche e soprattutto quelle vere

Koshuru/Daniel. Due nomi che racchiudono in sé la vita intera di un unico protagonista, la sua storia. Il primo rappresenta il bambino e poi il ragazzo nei campi di zafferano di quel paese meraviglioso che è la Persia e il secondo l’adulto trasportato a forza in un mondo antitetico al primo come può essere l’Oklahoma. Nel suo nome persiano, Koshuru conserverà per sempre il ricordo dei nonni e il profumo e i colori degli sterminati campi di zafferano e dell'incanto dei luoghi dell'infanzia tanto breve quanto felice. E quando cambierà identità, emigrando in America, diventerà Daniel. E' una storia, quella di Koshru/Daniel che "come ogni storia si rannicchia da qualche parte in un'altra storia”. Daniel capisce presto, quando si confronterà col mondo americano,  che "una memoria rattoppata è la vergogna di un profugo"  e  che "i ricordi sono ingannevoli e possono svanire e suppurare. Bisogna sigillarli come sottaceti, altrimenti fermenteranno e ti avvele

La mia prima biblioteca: i classici della letteratura adattati ai bambini

“Si dovrebbe pensare più a fare bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio.” (A. Manzoni) Oggi, può sembrare difficile far appassionare le nostre bambine e i nostri bambini ai grandi classici della letteratura. Soprattutto quando si tratta di una storia, come quella dei Promessi Sposi , profondamente radicata nel contesto storico in cui viveva il loro autore, Alessandro Manzoni. Il rischio è di scontrarsi con una sensibilità molto diversa dalla nostra e con problematiche troppo distanti da quelle attuali e che i nostri bimbi non siano in grado di coglierne la portata.  Tuttavia, è anche vero che i classici, pur restando legati all’epoca storica da cui provengono, sono anche capaci di superarla e di giungere fino a noi con storie che hanno sempre qualcosa da cui possiamo imparare e soprattutto sanno donarci emozioni difficilmente reperibili altrove. Così la famosa storia di Renzo e Lucia, abilmente riscritta e semplificata  da Sara Marconi e grazie anche alle illustra

Nel mezzo del cammin di nostra vita... quattro novità su Dante

Nel mezzo del cammin di nostra vita… ...mi ritrovai a non aver capito... I libri aiutano sempre, quelli del Sommo ancora di più, oggi ve ne propongo quattro, tra le nuove uscite di quest’anno disponibili in libreria.  L'alta fantasia , con dolcezza infinita Pupi Avati, il noto regista, ci racconta Dante attraverso gli occhi di Boccaccio. Un amore e un rispetto infinito per l’arte trasuda in ogni pagina. Inoltre, ogni capitolo inizia con un’indicazione musicale da abbinare alla lettura. Musica classica e jazz naturalmente, da Brahms a Rachmaninov, passando per Charles Mingus, che ci accompagna nella lettura se solo ci prendiamo la briga di metterla in sottofondo mentre leggiamo. Ho apprezzato tantissimo il viaggio di Boccaccio, che sebben malato e dolorante  per via della scabbia che aveva contratto, decide di partire per andare a “portare a sua figlia suor Beatrice monacata in Ravenna questa tasca di dieci fiorini d’oro, come risarcimento per le pene inflitte ingiustamente dalla ci

Intervista a Cristiano Parafioriti, autore di "Invictus"

Sono felice di presentarvi l'intervista a Cristiano Parafiotiti, un caro amico, che ha scritto un libro davvero bello e intenso. Ho avuto l'onore di presentarlo in un caffè letterario davvero accogliente, il Longsong Books & Cafè a Milano. E qui sul blog potete trovare le domande che gli ho fatto con le sue risposte. 1. Le origini di Invictus . Come è nato questo romanzo storico? Esiste un documentario filmato che parla di questa vicenda. Fu girato dal nipote del protagonista nel 2009 e per 10 anni è rimasto nel cassetto. Un anno e mezzo fa, poi, ho ricevuto il video e i documenti in esso richiamati ed è stato un colpo di fulmine. Come scrivo nella  nota all’interno del libro: Il battaglio creativo si mise in moto, facendo vibrare la campana della mia anima. In me, sentii avanzare, a grandi passi, l’irrefrenabile desiderio che già avevo incontrato nel corso della mia vita e che conoscevo benissimo: scrivere. 2. Ci puoi raccontare qualche retroscena interessante, ad ese