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La pasticciera di mezzanotte di Desy Icardi

  "«Cosa non ti è chiaro, Marianna?». Con te ho un'intesa magnifica, ma talvolta capire i tuoi muti discorsi non è semplice. «Ah, ci sono! Intendi il punto di vista narrativo. Sì, hai ragione, nella mia storia lo cambio spesso. Sai, Marianna, questo è probabilmente l'unico romanzo che scriverò, e non riuscivo a decidere se narrare la storia in prima o terza persona, così ho pensato di utilizzarle entrambe: la prima persona per i momenti dei quali sono stato testimone diretto, la terza per la vita di Jolanda, alla quale non ho assistito. No, Marianna, non ho inventato nulla riguardo a Jolanda, i fatti sono veri e io mi sono limitato a trascriverli e romanzarli, in veste di narratore onnisciente». La tua espressione è perplessa. «Onnisciente vuol dire che sa tutto: vede attraverso le porte chiuse, ascolta i pensieri, è un gran ficcanaso, insomma». Ridi e mi fai l'occhiolino. «Certo, mai ficcanaso come quando ho letto le lettere di mia madre e Isabella, che poi mi sono co

108 Rintocchi, Il capodanno giapponese

  “Davanti all'espressione imbronciata del mare, la gente dell'isola era solita scuotere il capo. Shõganainaa , dicevano i vecchi, «Non c'è niente da fare!». Shõganainaa , facevano loro eco i bambini, ancora senza capire. Rimaneva tuttavia la certezza che tutto quanto venisse dal mare fosse materia di contrattazione con le divinità che gestivano il tempo e le onde, onde che, durante la stagione invernale, si alzavano in cavalloni che raggiungevano vette. La storia diceva di sedici metri anche. Ma l'isola sapeva aspettare.”   Il mare in tempesta, l’attesa dell’arrivo degli approvvigionamenti nei tre giorni prima del capodanno, in cui in Giappone ci si da un gran da fare per sistemare ogni cosa e preparasi al meglio all’anno che verrà. Questo vale anche sull’isola più piccola dell'arcipelago di Izu, anche e soprattutto per Sohara Mamoru, il tuttofare della comunità. Sin da quando è un bambino sa che “tutto si guasta, si incrina, invecchia, si rompe” e la cosa migliore

Divini rivali di Rebecca Ross

Dopo aver letto Divini Rivali , di Rebecca Ross, l’unica domanda da farsi è: quando esce il prossimo?! Iris e Roman, giovanissimi giornalisti in erba, si incontrano (o forse meglio dire si scontano?) in diversi piani di realtà; nasce, loro malgrado un rapporto intimo, che diventa a loro indispensabile per crescere e andare avanti nella vita. Tutto questo negli anni ‘20, in un luogo che forse potrebbe essere l’America, dove due divinità, una sotterranea, Dacre, e l’altra Celestiale, Enva, sono impegnate in una guerra tremenda.  Un libro che regalerei anche a chi non è un appassionato di fantasy, un libro mai noioso e dal ritmo perfetto, che si inizia e non si vorrebbe più chiudere. “Credo che indossiamo tutti un'armatura. E credo che chi non lo faccia sia un folle che si espone al rischio di essere ferito dagli spigoli spietati del mondo, ancora e ancora. Se però ho imparato qualcosa da questi folli, è che la vulnerabilità è una forza che molti di noi temono. Ci vuole coraggio a las

Narrating Equality, un premio per educare alla parità

Cara Maria Grazia, ho il piacere di intervistarti di nuovo sul mio blog, dopo l’uscita del tuo “ La bambina che aveva parole ”, questa volta sul premio “ Narrating Equality ” da te ideato.   1. Puoi raccontarci qualcosa di più del premio, come è nata l’idea? L’idea del premio è nata dalla sottoscritta nel 2011 circa. Poiché mi occupavo di promozione alla lettura per la Casa editrice Piemme, attraverso corsi di aggiornamento per insegnanti, il mondo della letteratura per l’infanzia era qualcosa di familiare per me. Tuttavia al tempo pochissimi testi, almeno in Italia, accoglievano un chiaro messaggio di contrasto agli stereotipi di genere soprattutto per la fascia dei piccoli (3-8 anni). Il Premio sin dall’inizio ha avuto questo chiaro obiettivo: selezionare e pubblicare storie libere da stereotipi di genere per poi farle diventare strumenti da utilizzare in contesti scolastici, attraverso laboratori tematici. Sino al 2017 il premio si è chiamato Narrare la parità , ma dalla quinta ediz

Intervista a Valentina Bianco, autrice di libri per bambine e bambini

Oggi voglio presentarvi Valentina Bianco con un’intervista speciale che voglio farle qui sul mio blog. Ha scritto due libri per bambine e bambini editi da Infilaindiana , sono prime letture adatte per bambine dai sette anni e mi ha risposto ad alcune domande per farveli conoscere meglio. 1. Come è nata la storia de “ Il Libro Rosso ” ? "Il Libro Rosso" nasce dal desiderio di far scoprire ai più piccoli il magnifico mondo della lettura e del viaggio che facciamo ogni volta che ci perdiamo tra le righe di un buon libro. Avvicinare i bimbi al mondo della lettura è uno dei miei primissimi obiettivi e il mio libro nasce proprio con questo intento, l'intento di piantare il semino della lettura già da piccini educando i bimbi alla lettura.  2. Come sono nate le “Storie per bambini pasticcioni "?   "Storie per bambini pasticcioni" nasce osservando proprio un mio piccolo amico un po' "pasticcione". Ne combinava di tutti i colori e dopo ogni marachella

La strega V, intervista a Laura Novello

1.  Ciao Laura, ho già avuto modo di intervistarti in occasione dell’uscita del tuo ultimo libro, sempre per Om edizioni, raccontaci qualcosa di te e dei tuoi libri. Ciao Chiara, scrivo per i ragazzi da molti anni, ho iniziato a pubblicare nel Natale del 2003 con il Cantastorie della Fondazione Città della Speranza, una raccolta di racconti di più autori e non ho più smesso. Da alcuni anni, sto pubblicando un libro l’anno,   di “Dialoghi con l’albero ”   di “ La strega V ” sono anche illustratrice. E’ stato Alfredo, il titolare di Om Edizioni, a suggerirmi che potevo riuscirci, lo ringrazio davvero per avermi incoraggiato a realizzare queste due “opere complete”. Scrivere e/o illustrare un libro è un profondo percorso interiore di crescita e il libro che ne risulta ripropone quel viaggio al lettore stesso.   In ogni mio libro, il mio intento è di offrire ai bambini, ai ragazzi e al mondo qualcosa di buono, che possa aiutare e portare cambiamento interiore.   2.  Come è nata la teoria

Lasciami andare, intervista a Claudia Facchinetti

“ Lasciami andare ” di Claudia Facchinetti racconta cos'è successo al POD di orche arrivate al porto ligure inventando la storia di una quattordicenne che insieme a questi splendidi animali dovrà trovare la propria strada. … 1. Ciao Claudia, raccontaci qualcosa di te e e del tuo lavoro. Fin da bambina avevo tre passioni: gli animali, scrivere e disegnare. Ho scelto la prima e mi sono laureata in Scienze Naturali ma ho subito capito che non era la mia strada. Non sempre quello che amiamo è quelli che ci riesce meglio. Così sono tornata alla mia seconda passione, scrivere, e ho scoperto che potevo usarla per parlare di animali, natura e scienza. Sono diventata giornalista e scrivo libri “bestiali” con l’obiettivo di avvicinare i lettori al mondo naturale, appassionarli e spingerli a mettere in atto comportamenti più sostenibili. Ogni tanto poi tiro fuori matite, pennelli e colori e ovviamente disegno e dipingo animali! 2. Come è nata la teoria di “Lasciamo andare”? Ho seguito la vice